La storia -
Le
radio di Sophie - History
100 anni fa...
Su Nature
i primi
resoconti delle imprese di Marconi attraverso l'Atlantico
Nell'inverno del 1901 Guglielmo Marconi stupì il mondo
scientifico con una scommessa assolutamente pazzesca per quell'epoca: trasmettere
un segnale radio attraverso l'Atlantico. Erano passati poco più di
quattro anni dai primi successi del giovane inventore, e nessuno si
aspettava un rilancio così clamoroso. Aiutato da una
"cordata" di finanzieri inglesi, Marconi installò un
trasmettitore potentissimo a Poldhu in Cornovaglia, ed una stazione
ricevente sull'altra sponda dell'Atlantico, in Terranova. La stazione
trasmittente subì l'effetto di una furiosa tempesta di neve prima degli
esperimenti e dovette essere ricostruita con mezzi di fortuna. Infine,
quando tutto fu pronto, Marconi si recò in Terranova e si mise in
ascolto, un giorno dopo l'altro, ad ore convenute, mentre la stazione di
Poldhu sparava giganteschi treni di onde smorzate per mezzo di
generatori ad altissima tensione. Chi passava dalle parti del
trasmettitore poteva sentire anche a distanza di chilometri lo scoccare
delle scintille come un sordo, ritmico "tam tam". Il
ricevitore di Marconi era collegato ad un'antenna lunga centinaia di
metri sospesa ad un aquilone, manovrato dal giovane militare inglese
Baden-Powell, che in seguito diventerà famoso a sua volta come
fondatore degli Scout. Finalmente, dopo qualche settimana di
prove infruttuose, il 12 dicembre alle ore 12 lo stesso Marconi, che in
quel momento si trovava all'apparecchio, udì "distintamente"
la successione di tre punti (la lettera S dell'alfabeto Morse), e
riconobbe il "suo" segnale. Passò immediatamente la cuffia
all'assistente, il quale confermò la ricezione. Immediatamente dopo,
mediante il telegrafo convenzionale, la notizia dell'avvenuto
collegamento attraversò l'Atlantico, questa volta attraverso un cavo
sottomarino, e venne comunicata al mondo intero. Gli ambienti
scientifici accolgono con freddezza e scetticismo la notizia, perché
apparentemente violerebbe le leggi della propagazione rettilinea delle
onde elettromagnetiche, ed altri gruppi finanziari addirittura la
osteggiano violentemente, consci del pericolo che l'invenzione
rappresenta per le comunicazioni via cavo. Ma Marconi è ben preparato
alla lotta, e soprattutto è ben spalleggiato dai suoi finanziatori, ai
quali la notizia del successo arriva come un tonico, dopo tanti mesi di
attesa. Insomma, la scommessa è vinta. Da questo momento il mondo entra
ufficialmente nell'era delle comunicazioni globali! Esattamente cento
anni fa...
La rivista americana "Nature", famoso e
prestigioso settimanale scientifico, segue con interesse le vicende di
Marconi, da principio per mezzo di brevi note, ed in seguito con
articoli sempre più corposi e frequenti. Quelli che riportiamo in
queste pagine possono essere considerati i primi echi "a
caldo" dell'impresa, pubblicati a partire dal numero di Nature del
19 dicembre 1901, ossia a pochi giorni dall'annuncio. Gli articoli sono
riprodotti dalle riviste originali dell'epoca, e la traduzione è
aggiunta da noi. Come sempre, non poniamo limiti all'utilizzo di questo
materiale, anzi speriamo che possa essere utile per completare qualche
raccolta o studio. (L&S)
(per leggere meglio gli articoli originali, fare click
sulle immagini)
Da
Nature, Vol. VXI,
1901-1902 |
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(19
Dicembre 1901)
NOTE.
"Messaggi
da Terranova annunciano che Mr. Marconi è riuscito ad inviare
segnali dall'Inghilterra all'America per mezzo della telegrafia
senza fili. Informazioni dettagliate non sono ancora
disponibili, ma si dice che i segnali ricevuti a S.Giovanni, tre
giovedì e uno venerdì scorsi, sebbene deboli fossero
inequivocabili, e che Mr. Marconi intenda tornare immediatamente
in Inghilterra per aumentare la potenza del suo trasmettitore a
Poldhu, in Cornovaglia, in modo da stabilire una comunicazione
più soddisfacente attraverso l'Atlantico. Secondo le ultime
notizie, la Compagnia Anglo-Americana dei Telegrafi ha mandato
ingiunzione a Marconi di smantellare immediatamente la stazione
dalla Colonia, in quanto loro possiedono il monopolio dei
telegrafi per cinquant'anni, dei quali restano ancora due da
passare. Ciò comporterà il trasferimento della stazione
sperimentale in Nuova Scozia o in qualche altro posto
conveniente sulla costa dell'America, e potrebbe causare un
qualche ritardo in ulteriori esperimenti. C'è da sperare,
comunque, che tra non molto si possa assistere a nuovi sviluppi
in questo importante risultato di Marconi, che se confermato
da ulteriori esperimenti non potrà non ricevere calorose
congratulazioni. E' interessante confrontare il possibile rapido
sviluppo della telegrafia senza fili nelle mani di Marconi con
quello della telegrafia ordinaria. Il primo cavo transatlantico
non venne posato se non venticinque anni dopo l'invenzione della
telegrafia da parte di Gauss e Weber. La prima proposta di usare
le onde hertziane per la trasmissione di segnali è del 1891, e Mr.
Marconi ha iniziato i suoi esperimenti quattro o cinque anni
più tardi; in quel tempo era in grado di trasmettere a distanza
di due o tre miglia ed ora, dopo cinque anni di lavoro, egli
annuncia di aver incrementato di mille volte questa
distanza." |
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(9
Gennaio 1902)
"I
Commissari dei Fari del Nord hanno deciso di adottare la
Telegrafia senza fili come mezzo di comunicazione tra la
trerraferma ed alcuni dei loro fari. La prima installazione
sarà nelle Isole Flannan, che sono situate circa sedici miglia
al largo della costa occidentale di Lewis. L'installazione, che
verrà effettuata in cooperazione con l'Agenzia Lloyd's di
spedizioni, adotterà il sistema Marconi."
"La
rivista Electrical Review di New York riporta nel numero
del 21 dicembre 1901 alcuni particolari interessanti riguardo al
recente successo di Marconi nel trasmettere segnali attraverso
l'Atlantico mediante telegrafia senza fili. Risulta che prima di
lasciare l'Inghilterra Marconi abbia dato disposizioni affinché
la lettera "S" venisse trasmessa ripetutamente ad
intervalli frequenti per per tre ore al giorno dalla stazione di
Poldhu. La potenza delle installazioni in Cornovaglia è stata
incrementata considerevolmente dopo che Marconi è riuscito a
coprire la distanza di 200 miglia. A S. Giovanni c'era solo una
stazione temporanea, la cui antenna era sospesa ad un aquilone
ad un'altezza di circa 400 piedi. Le installazioni trasmittente
e ricevente sono state accordate con cura, essendo il ricevitore
di un nuovo tipo recentemente sviluppato. Il 14 dicembre una
successione di "S" venne ricevuta con chiarezza
inequivocabile, ed una nuova serie fu ricevuta il giorno dopo,
ma non così distintamente. Mr. Marconi attribuisce la
variabilità in parte alla differente altezza dell'aquilone,
dato il cattivo tempo che imperversava in quei giorni, ed in
parte al fatto che il ricevitore doveva essere estremamente
sensibile, e quindi soggetto a continui aggiustamenti.
L'installazione di una stazione permanente in America e
l'incremento della potenza dei trasmettitori dovrebbero porre
rimedio a questi due difetti. Sono passati quasi esattamente 150
anni dai classici esperimenti di Franklin con l'aquilone, che
ora perciò assume nuovamente un importante ruolo nella storia
del progresso dell'elettricità." |
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(6
Marzo 1902)
"...Riportiamo
alcune considerazioni effettuate da Mr. Marconi al suo arrivo in
America dopo il suo successo con gli esperimenti a bordo del Philadelphia.
''Io
credo,'' egli dice, ''che la distanza alla quale un messaggio
senza fili può essere mandato dipenda solo dalla potenza della
stazione trasmittente. Penso che sia possibile inviare un
messaggio a fare il giro del mondo, mandarlo verso Est intorno
al globo, e riceverlo da Ovest nella stessa stazione.''
''Ora
io so che la curvatura della terra in definitiva non influenza
le onde. Molte persone che hanno motivi per sperarlo hanno detto
che questo si sarebbe rilevato un difetto fatale per il sistema,
ma non è così. Durante il viaggio ho eseguito un numero di
esperimenti che da tempo desideravo effettuare, ma che non avevo
mai tentato prima. Mi dovete perdonare se non ne rivelo la
natura. Tutto ciò che posso dire è che essi sono stati di
grande soddisfazione per me."''
(nell'immagine:
Vista della stazione di Poldhu, in Cornovaglia, da dove
partirono i segnali per Marconi a S.Giovanni di Terranova). In
realtà questa foto rappresenta la stazione originale, che venne
distrutta da una bufera prima di poter essere utilizzata per gli
esperimenti.
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