Come utilizzare una
cuffia stereo da 32 ohm in mancanza di
una cuffia ad alta impedenza
A quanto pare le difficoltà maggiori, che si incontrano oggi, per
la realizzazione di apparecchi radio a cristallo o utilizzanti una o due
valvole (senza amplificazione in B.F.), non sono la reperibilità dei
componenti: tutto sommato diodi al germanio, condensatori, resistenze,
filo smaltato per le bobine, boccole, bananine, ecc. si trovano, ancora
senza alcuna difficoltà presso i rivenditori di
ricambi per elettronica. Anche le
valvole, se proprio non si reperiscono nei vari mercatini, soffitte,
cantine, vecchi apparati in disarmo, è possibile ordinarle (nuove) presso
alcuni rivenditori che ancora le trattano. Nella
pagina dei link si trovano, a questo proposito, alcuni indirizzi utili cui
rivolgersi.
La soluzione, invece, sta nell’usare un comunissimo trasformatore
di alimentazione, da pochi VA (2-5 max) col primario da 220V ed il
secondario da 6 a 12V, possibilmente con presa centrale; il primario andrà
connesso all’uscita cuffia della radio, ed il secondario ad una presa
jack adatta alla spina della cuffia. So già che molti avranno da ridire su tale soluzione perché le
differenze tra un trasformatore d’uscita ed uno d’alimentazione ci
sono eccome, a parte la differenza sostanziale sulla faccenda del nucleo
magnetico aperto o chiuso, ed altre sui lamierini usati, il rapporto tra
le spire ecc. rispondo subito dicendo: “provare per credere”; c’è
ancora da dire che, in effetti, l’unico rischio che si corre è la
famosa saturazione del nucleo con corrispondente ed inevitabile
distorsione. C’è ancora da dire che le moderne cuffie stereo, anche le più
economiche, offrono un comfort superiore alle nostre orecchie di quello
dato dagli scomodi e duri auricolari di bakelite delle vecchie cuffie.
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