Tecnica - Le Radio di Sophie - Technics 2022: L'Italia chiude le Onde Medie
L. Mureddu GUARDA IN FONDO A QUESTA PAGINA: C'E' UN AGGIORNAMENTO CON UN GIOCO (24 GIUGNO 2022) L'annuncio è apparso su alcuni portali dedicati all'ascolto radio analogico Per esempio, potete trovarlo sulla pagina facebook dedicata alle onde medie oppure leggerlo qui: E' UFFICIALE: LA RAI SPEGNE LE ONDE MEDIE - Bclnews o anche qui: ANCORA MENO FUTURO PER LE ONDE MEDIE IN ITALIA La dicitura esatta è "Dismissione totale del Servizio di diffusione analogica terrestre radiofonica - Onde Medie", in altre parole: si spengono i pochi ripetitori rimasti e si abbattono le relative antenne. Si tratta, burocraticamente parlando, della conseguenza del non rinnovo di un contratto di servizio per le aziende che finora l'hanno mantenuto attivo. Recesso avvenuto a settembre 2021, destinato a diventare esecutivo entro un anno, quindi settembre 2022. Salvo possibili anticipazioni anche senza preavviso. In questo modo la Rai conclude un ciclo durato quasi esattamente un secolo. Infatti la prima trasmissione "circolare" dell'URI (poi Eiar e poi RAI) risale all'ottobre 1924. La BBC inglese, la radio più antica di tutte, aveva iniziato proprio nel 1922. Anch'essa ha chiuso recentemente diciassette trasmettitori in Onde Medie, tra cui una da 100kW. Possiamo dire che nel 2022 si chiuderà ufficialmente il vero Secolo della Radio, cento anni nei quali questo mezzo di comunicazione ha avuto modo di nascere, affermarsi, essere utilizzato per informare, intrattenere, indottrinare, diventare compagno insostituibile per le famiglie e soprattutto per le persone sole, unificare lingue e tendenze, fare propaganda positiva e negativa, annunciare guerre e armistizi. Tutto passava da lì. Tutto è passato da lì negli ultimi cento anni. Qualcuno dirà: ma la radio c'è ancora, c'è l'FM, c'è il digitale e lo streaming. È vero, le trasmissioni sono rimaste, anzi, sono sovrabbondanti sia come numero sia come genere. Ma non sono, ormai, più, la Radio. Quella del salotto buono, del grosso mobile un po' sacro, con la voce forte e dai toni vibranti per il legno e per il grosso altoparlante. Oppure quella piccola, clandestina, che si arroventava mentre cercavi di ascoltare Radio Tirana la notte mentre gli altri dormivano, e quell'altra ancora, a transistor con le pile sempre scariche che bisognava orientare per tirar fuori qualche nota di "Love me do". Tutte andavano a onde medie, era il "minimo sindacale" per una radio, e d'altronde era sufficiente: tre reti Rai, una delle quali arrivava sempre fortissima perché trasmetteva a pochi chilometri di distanza. Quella si riceveva anche con le galene. Poi altre emittenti vicine e lontane, spesso evanescenti, che portavano voci e musiche dai Paesi vicini, in francese o in arabo, o anche in italiano con forti accenti stranieri. Ok, poche ciance, tutto questo è passato. La tecnologia ha messo a disposizione nuovi mezzi di comunicazione e di broadcasting, molto più economici specie per chi trasmette: non serviranno mai più quelle antenne alte decine di metri in grado di cambiare un paesaggio, quei tubi finali da centinaia di kW raffreddati ad acqua o meglio a vapor d'acqua, quelle enormi bobine di carico, quelle centrali elettriche di alimentazione: per trasmettere 100 kW serve una potenza di quasi mezzo megawatt. Dunque, con le onde medie finisce anche l'era delle grandi potenze, inaugurata da Marconi ai tempi delle onde lunghe di Coltano, che venne definita "stazione ultrapotente". Anche se molti possessori e collezionisti di vecchie radio a valvole non sono felici, il Pianeta, in definitiva, ringrazia. Vi offriamo, grazie a una pagina curata da Carlo Bramanti, la descrizione di un trasmettitore di grande potenza: quello di Firenze Terrarossa, com'era nel 1965: firenze terrarossa (carlobramantiradio.it) Aggiornamento (24/06/2022) A maggio del 2022 la situazione dei trasmettitori italiani non è apparentemente cambiata rispetto a un anno fa, se facciamo riferimento all'elenco aggiornato pubblicato su Wikipedia: List of European Medium Waves transmitters Nell'elenco (non competamente aggiornato) sono comprese le stazioni radio in funzione in Europa. Sono disposte per frequenza, ma la tabella interattiva permette di scegliere altri criteri di ordinamento. Ordinando per potenza decrescente, si scopre che esiste ancora in Ungheria una stazione della potenza di 2 Megawatt, in grado di coprire tutta l'Europa continentale. Cercatela sui 540kHz. Seguono altre due stazioni sempre dell'Est europeo, una in Moldavia, l'altra in Polonia entrambe da 1 MW. Scegliendo la nazionalità come criterio di ordinamento, si possono isolare le stazioni italiane attualmente in funzione, con le rispettive potenze:
Come si vede, la RAI mantiene ancora una dozzina di trasmettitori, di cui sei superano i 10KW. Molte delle emittenti private di piccola potenza sono probabilmente solo dichiarate ma non effettive, oppure trasmettono per tempi molto limitati dato il costo dell'energia: moltiplicate almeno per tre la potenza in antenna per conoscere la potenza richiesta in stazione: per esempio quelle da 1KW hanno bisogno di una fornitura da 3KW. Il gioco dell'Estate 2022: In vacanza con le Onde Medie Le voci "ufficiali" danno per certa la chiusura delle stazioni RAI in AM entro settembre di quest'anno, ma non abbiamo ancora trovato un comunicato veramente ufficiale della RAI. Ci aggrappiamo ancora a un barlume di speranza, e dato che ormai settembre sta arrivando, vi proponiamo un gioco, facile e divertente.
Con in mano la tabella di
sopra e con una buona radio, in giro per
l'Italia, controllate l'effettiva presenza delle
emittenti nella vostra zona, possibilmente in
orari diversi (mattino-pomeriggio-sera). Visto
che ci siamo, anche quelle private.
Raccoglieremo dati, foto e
quant'altro vorrete inviarci, e pubblicheremo
tutto, in modo da realizzare una rassegna
realistica della situazione. Questo sarà
l'inizio di un programma per il prossimo anno,
che vogliamo chiamare Riprendiamoci la
Radio! Noi dal canto nostro, in Sardegna, possiamo testimoniare che la stazione da 60KW in provincia di Cagliari (1062kHz) è ancora attiva e si riceve bene in tutto il Campidano (Sud Sardegna). Potete visitarla a queste coordinate: 39.3372213, 8.8633705, si vede bene su Google Earth e si può fotografare sul posto, sebbene non sia facile da raggiungere date le pessime strade di penetrazione agricola.La foto sul campo è scattata da Guido Pegna, che ringraziamo per il sopralluogo competente. Aggiornamenti: - 30/06/22: Zona di Torino (Valter Schirripa) conferma le principali stazioni del Nord (in cima alla tabella). Nessuna traccia di "Radio città del Capo". - 01/07/22 - Regional Radio, trasmesso dal l'Umbria. Ultimamente riesco a sentirlo anche a Roma. Sulla medesima frequenza trasmette anche Radio diffusione europea dalle parti di Trieste. Nel Bellunese si ascolta Radio amica veneta, con programmi musicali orientati al liscio (Ciro de Feo). - 03/07/22 Rai Radio1 Liguria da Genova, 1575 Khz 30 watt. Ascolto effettuato ore 18,00 circa, con RCA AR88LF, antenna filare 30 metri circa, da Castelvolturno (Caserta). Giuliano Garofalo. Attendiamo altri rapporti, e magari qualche foto. Grazie a tutti voi (L.M.) |