Tecnica - Le Radio di Sophie - Technics Note sulle misure Inglesi
Note sulle misure inglesi.
In meccanica, per viti, maschi per filettare, lamiere o fili
elettrici si usano misure aliene alle nostre. Ma
non è detto che noi siamo più bravi con i nostri
millimetri: sulla Luna ci sono arrivato con i
pollici, non certo con i millimetri. Teniamo
presenti nelle viti, punte da trapano, lamiere
se adottiamo la scala in mm ci troviamo una
punta di 2 mm che è troppo più grossa
proporzionalmente di una di 1, mentre una punta
di 9 è troppo vicina ad una di 10.
Ci siamo adeguati con la normalizzazione, che è approssimativamente
una progressione quadratica (o meglio potenza di
1,4), ma varia con i vari standard. Usando la
scala dei pollici vediamo una progressione
naturale di 1/16, 3/32, 1/8, ¼ ecc che è meglio
utilizzabile: ricordiamo la attuale
serqua
di uova,
dozzina di uova,
caldarella di calcina ecc. Mio padre in gioventù ha sempre usato
pollici e
gauge. Non è vero che gli inglesi hanno
voluto, come il solito, andare controcorrente,
ma fu la Francia, eterna rivale, che in una
convenzione a Parigi di fine 800 volle usare il
metro per contrasto agli inglesi. Io in
Inghilterra ho visto calcolare coi pollici e le
loro frazioni senza grandi problemi.
Oltre tutto vediamo che il 10 ha solo 2 divisori, il 2 ed il 5. Il
12 ne ha 4: il 2,il 3, il 4, il 6. Il 16 ne ha
tre il 2, il 4, l8. Non troppi anni or sono la
lamiera di ottone più comune era 1,6 mm che
equivale ad una misura in
gauge (calibro) che significava quanti strati ci sono in uno
spessore standard. Ora si trova solo l’1,5 ed
io, che restauro antiche apparecchiature, mi
trovo piuttosto male. Recatomi da un ferramenta
in Inghilterra ho trovato un cartello che mi
diceva che non sempre le misure che si
richiedevano erano ormai disponibili a causa
della
metrication
istituita in quel Paese in tempi recenti!
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