Tecnica - Le Radio di Sophie - Technics

 

RX con antenna a quadro con ECL82

 

Leonardo Mureddu

 

 

Molti appassionati mi hanno chiesto di proporre qualche schema basato su valvole facili da trovare, e possibilmente economiche da acquistare. Qualcuno ha anche esplicitamente menzionato la famosa ECL82. Il motivo è semplice: questo popolarissimo tubo è presente in grande quantità nei cassetti del "surplus", in quanto usatissimo negli anni '60 sia nelle radio che nei televisori. Inoltre, essendo utilizzato per applicazioni audio, viene ancora prodotto da qualche fabbricante russo. Dunque: una valvola alla portata di tutti! Ve lo presento in questa pagina in un'applicazione piuttosto particolare: un apparecchio a reazione con antenna a quadro. In altre parole: la tecnica degli anni '20 rivista in chiave "moderna".

 

Il triodo-pentodo ECL82

Si tratta di una valvola doppia, costituita da un triodo e da un pentodo completamente separati (hanno in comune solo i piedini del filamento). E’ una valvola piuttosto “moderna”, prodotta negli anni ’50. E’ del tipo “tutto vetro”, ossia ha i piedini che escono direttamente dal bulbo di vetro. Lo zoccolo è a nove piedini con chiave di inserzione (tipo B9A o “noval”). Dal punto di vista funzionale, la valvola è stata progettata per applicazioni a bassa frequenza audio o TV, con potenza di 7W. Il riscaldamento è di tipo indiretto, a 6.3V, 0.78A. Qui a fianco è raffigurato lo zoccolo con le connessioni agli elettrodi. Per interpretare correttamente la numerazione lo zoccolo va visto dal di sotto. In questo caso il piedino n. 1 è il primo in senso orario dopo il piedino mancante (chiave). Come dicevo, questa valvola è molto diffusa e facile da trovare sia nuova che usata. Oltre alla valvola occorre disporre di uno zoccolo noval, anche questo facile da trovare. Comunque, chi avesse difficoltà a reperire valvola o zoccolo, mi contatti e troverò il modo di risolvergli il problema. 

 

Schema del ricevitore

Si tratta di un ricevitore a reazione, basato su una variante del circuito “Hartley”. In questo circuito la bobina di reazione è parte integrante della bobina di sintonia, e la reazione è regolata mediante un condensatore variabile. Lo schema mostrato qua sopra non comprende l'alimentatore, che vediamo a parte . La grossa spirale visibile sulla sinistra rappresenta appunto l’antenna a telaio. Questa è l’unica bobina presente nel circuito, a parte l’induttanza J (“impedenza AF”) che ha il solo scopo di bloccare l’alta frequenza nel circuito anodico del triodo. La massa è collegata ad una presa centrale della bobina. Il condensatore C1 serve ad effettuare la sintonia, e C2 regola la reazione. C3 serve a evitare di tenere un'armatura di C2 sotto tensione, il che potrebbe essere fastidioso, anche se non pericoloso. C4 e R1 costituiscono il gruppo per la rivelazione a falla di griglia, sistema molto usato nei semplici ricevitori degli anni '20 e '30.

Un particolare degno di nota è la costruzione dell’antenna a telaio. Questa potrà essere realizzata con le stesse dimensioni e misure di quella proposta per il ricevitore a cristallo con antenna a quadro, ma va bene anche più piccola, per esempio con bracci da 60cm incrociati verticalmente. In questo caso servirà un numero maggiore di spire (circa 12). La presa intermedia va effettuata circa a due spire dall’estremità “alta” della bobina (verso C2). Più lontana si fa da C2, più forte sarà l’accoppiamento e quindi la reazione. L’induttanza J ha lo scopo di impedire il passaggio dell’alta frequenza verso l'amplificatore a bassa frequenza: può essere una qualunque piccola induttanza del valore di 10mH o simile recuperata da vecchi montaggi. Occorre che abbia una bassa capacità parassita. In mancanza di meglio può essere realizzata avvolgendo due bobinette in serie, ciascuna costituita da 2-300 spire di filo da 0.3mm o più sottile, su un supporto cilindrico di un centimetro di diametro o meno. Le spire possono essere avvolte alla rinfusa, e le due bobine vanno separate per una distanza di qualche millimetro. Volendo ottenere un risultato migliore esteticamente, si possono realizzare le bobine su due rocchetti contigui, costruiti usando come supporto due “spolette” di plastica per macchina da cucire, come mostrato qui a fianco

L'amplificatore finale, basato sulla sezione pentodo della valvola, è del tutto convenzionale. Il trasformatore d'uscita, difficile da trovare, può essere sostituito mediante un piccolo trasformatore con primario 220V, secondario 9V, montato col secondario verso l'altoparlante. Il risultato è accettabile, anche in considerazione della bassa potenza d'uscita. L'altoparlante è bene che non sia troppo piccolo: un buon compromesso è rappresentato da un altoparlante ellittico di qualunque impedenza, lungo almeno una ventina di centimetri.

 

Ora due parole sull'alimentatore. Questo potrà essere di qualunque tipo, purché fornisca 6Vc.a. per l'accensione del filamento e circa 140Vc.c. per l'anodica. Nello schema di qui sopra è mostrata una possibile realizzazione basata su due trasformatori. T1 fornisce 6V/1A. T2 è del tipo 220V/12V/0.5A, ma è usato "al rovescio", ossia col secondario a 12V collegato all'uscita di T1. In questo modo fornisce sul primario circa 110V, che vengono raddrizzati e livellati per fornire l'alta tensione. Questo è un metodo molto semplice, economico ed anche piuttosto sicuro per alimentare piccoli circuiti a valvole.

 

 

La realizzazione che presento in queste pagine è piuttosto rudimentale, basata su un telaio in materiale plastico tipo "forex" da 5mm: è facile da tagliare con una semplice taglierina e può essere incollato con l'Attak. Il forex si trova nei negozi dove vendono materiali plastici per vetrine, insegne luminose, espositori. Ha ottime caratteristiche elettriche e meccaniche. Nella parte inferiore del telaio ha preso posto l'alimentatore, e nella parte superiore tutti i componenti del ricevitore. Lo stesso zoccolo della valvola è montato su due distanziatori, in modo che i piedini siano accessibili dalla parte superiore del telaio. In questo modo non si deve continuamente rivoltare il telaio per effettuare il montaggio o le prove di varianti. I condensatori variabili sono del tipo "miniatura" per radio a transistor, e tutti gli altri componenti sono facilmente reperibili in qualunque negozio di ricambi radio-tv.

 

Collaudo

Dopo una trentina di secondi dall'accensione deve essere possibile sentire qualcosa in altoparlante. Conviene aspettare che il ricevitore vada a regime prima di effettuare qualunque regolazione. Se dopo questo tempo si sente ancora un fischio, ruotare C2 fino a spegnere la reazione. Ora dovrebbe essere possibile, agendo su C1, sintonizzare qualche stazione locale o distante. Per migliorare la ricezione occorre ruotare l'antenna in modo da avere il massimo segnale, e regolare C2 per dosare la reazione. La posizione di C2 va ritoccata ogni volta che si cambia la sintonia, in modo da avere un suono abbastanza forte ed indistorto. La reazione deve essere dolce e graduale: se è troppo violenta ed interviene con C2 quasi tutto aperto, occorre spostare la presa intermedia dell'antenna verso C2; viceversa, se la reazione appare insufficiente, occorre spostare la presa in modo da comprendere un maggior numero di spire.

Io stesso sono rimasto impressionato dalle caratteristiche di questo ricevitore. Mi aspettavo una discreta selettività, ma devo dire che il risultato ha superato abbondantemente le aspettative: il ricevitore è in grado di separare segnali vicinissimi, anche se uno dei due è di potenza soverchiante. Questo risultato è dovuto all'elevato fattore di merito della bobina di sintonia, che coincide con l'antenna, e all'alta impedenza d'ingresso del rivelatore a falla di griglia. Anche la sensibilità è notevole: in pieno giorno si ricevono diecine di stazioni, nazionali ed estere, e la notte questo numero aumenta a dismisura, specie se si impara a giocare con la regolazione della reazione e con la direttività dell'antenna.

 

Aspetto, come sempre, commenti, consigli o richieste di qualunque genere.

 

                                                                                                                           Leonardo

 

*******