Lettere - Le Radio di Sophie - Letters

Storia di una morte annunciata: l'antenna di Rai Radio 2 O.M.

Rino Zacchiroli

Ad memoriam

Venerdì 15/12/2006 alle ore 15.25 di ritorno da Arezzo, dove avevo partecipato alla bellissima replica dell'esperimento del pendolo di Foucault organizzata da Fausto Casi la sera del 14 nel Duomo della città, ho assistito in diretta all'abbattimento dell'antenna RAI 2 del ripetitore OM di Bologna sito a poche centinaia di metri da casa mia a Cento di Budrio (BO). Presenti casualmente all'evento: il sottoscritto, un anziano idraulico sceso da un furgone coevo che ha commentato in dialetto "almeno i tedeschi quando nel '45 fecero saltare quelle altre prima avvisarono!" ed un trentenne di passaggio con Golf nera che dopo aver chiesto se c'era stato un attentato se ne è andato indifferente. Dopo la cessazione delle emissioni in onde medie di RAI 2 e RAI 3 nel maggio del 2004 l'avvenimento era nell'aria ma non pensavo ad una cosa così brutale! Attualmente resta solo l'antenna Rai 1 ma ancora per quanto?

Un po' di storia
La storia completa del ripetitore di Bologna è stata riportata in una intervista all'ex capocentro a cura del socio Luigi Sfienti pubblicata sul n. 2/1999 dell'allora BoNo AIRE. In sintesi il primo ripetitore (Radio Bologna !) doveva essere inaugurato da G. Marconi nel 1937 ma la morte sopravvenuta qualche mese prima lo impedì; era dotato di una antenna filare sostenuta da due tralicci in legno che furono fatti saltare dall'esercito tedesco in ritirata nell'aprile del 1945. Ricostruito negli anni seguenti il conflitto,fu ufficialmente inaugurato nel 1951 con due trasmettitori (Rete rossa e Rete azzurra) e relative antenne verticali in traliccio metallico isolato alla base e piani di terra interrati: nel 1960 furono aggiunte alla sommità le antenne per FM (circolare per Rai ! e a dipoli incrociati per Rai 2). Per ovvi motivi la zona era il paradiso delle galene!
Si riporta qua sotto l'aspetto del tutto nel maggio 1995. Le antenne sono rimaste sempre quelle mentre i trasmettitori furono progressivamente aggiornati; a metà degli anni '80 si arrivò a 60 kW per Rai 1 e 100 kW per Rai 2 con copertura di tutta la Pianura Padana!


Ci furono problemi con i fatiscenti impianti citofonici del vicinato e con l'introduzione da parte della SIP del telefono digitale Sirio che era una vera schifezza, e le potenze vennero gradualmente ridotte a 30 e 60 kW rispettivamente anche in seguito alle istanze del solito comitato sorto per proteggere i cittadini da pseudo problemi di salute.
Le antenne del Centro Rai di Budrio hanno svettato per oltre 56 anni nel panorama del bolognese, visibili nelle giornate e nottate serene a chilometri di distanza ed erano un punto di riferimento per gli ap-puntamenti in zona.

Nota curiosa: la SIP si rifiutò sempre di ammettere che le interferenze erano dovute alla scarsità del Sirio (nessun problema con i telefoni meccanici) e dopo aver invaso per una settimana la frazione con camion stracolmi di analizzatori di spettro e misuratori di campo, prima cercò di imporre un mostruoso telefono schermato al canone di 14.000 lire a bimestre e poi fornì a pagamento agli utenti un inutile fil-tro (funzionava solo a piano terra); sarebbe bastato fare l'impianto in cavetto schermato, ma le norme non lo prevedevano!

L'abbattimento
L'antenna di RAI 2, verticale a mezza onda per 1116 kHz, fu costruita dalla ditta ICOMA di Torino ed era alta 135 m compreso il dipolo incrociato per FM; questo per una altezza di circa 25 m fu smontato e calato al suolo nel luglio del 1998. Con il cessare delle emissioni in OM da parte Rai nel 2004 non successe niente, ma l'anno scorso dopo il raccolto primaverile i campi alla base non furono più coltivati. Ai primi di dicembre è iniziato lo smontaggio del pezzo di traliccio tra la cima e la prima serie di controventi per circa 25/30 m forse per motivi di sicurezza, le cui parti sono state calate al suolo con un falcone scorrevole su un lato del traliccio stesso; poi sono state demolite tutte le protezioni sistemate attorno ai blocchi di cemento orientati secondo i punti cardinali a cui erano ancorate le due serie di controventi. Infine il giorno fatidico sono stati installati dei cavi provvisori in plastica a metà altezza e staccati gli 8 controventi in acciaio dalle basi: immagino il gracchiare di un "taglia" nel radiotelefono ed un operaio ha tagliato il cavo ad est e l'antenna si è abbattuta ad ovest con maestosa lentezza, schiacciandosi su se stessa. Passate le feste, gabbato lo santo; attorno al 10 gennaio 2007 il traliccio è stato tagliato (con la fiamma ossidrica!) e portato via. Per alcuni giorni è stato un continuo di fumi e cattivi odori dovuti alla combustione di annosi strati di vernice; evidentemente il lavoro è stato commissionato al massimo ribasso ad un'impresa non locale. Infatti chiedendo ad una grossa ditta di demolizione della zona ho saputo che la loro offerta, che prevedeva I'impiego di tecniche più ecologiche, non era stata presa in considerazione. Ho tentato in vari modi di recuperare qualche pezzo peregrinando tra gli agricoltori confinanti, ma purtroppo non c'era modo di entrare sul terreno se non tagliando il reticolato di recinzione.
 
Conclusione
Durante l'abbattimento ho pensato: "l'ho vista nascere e la vedo morire" in quanto nel 1950 mio padre, la domenica, mi portava dal paese sulla canna della bicicletta a vedere il procedere dei lavori. Ora il panorama è cambiato, resta l'antenna di Rai 1 con potenza ridotta (30 kW?) ma anch'essa ha i giorni contati perché il terreno circostante è stato destinato a zona industriale (oggi si chiamano distretti ma il significato non cambia). Ora in compenso RAI 3 FM non si riceve e per ascoltare RAI 2 FM con un buon ricevitore digitale bisogna girare per casa per trovare la posizione adatta!
Requiem

Rino Zacchiroli, Bologna
 

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