Idee e Progetti dei Lettori - Le Radio di Sophie
Il
restauro delle valvole Philips serie rossa
Introduzione
Le valvole Philips rosse, dette
anche “europee”, con lo zoccolo a bicchiere, utilizzate nei
radio-ricevitori dalla fine degli anni Trenta ai primi anni Quaranta,
sono caratterizzate dall’avere la schermatura esterna, dipinta con una
vernice elettroconduttiva sul bulbo di vetro. Lo strato fa capo ad un
anello metallico presente sulla sommità dello zoccolo in bachelite, dove
questo si congiunge con il vetro, che a sua volta è collegato ad un
piedino, solitamente facente capo al catodo ed alla griglia di
soppressione, o poche volte esclusivamente allo schermo. La vernice
elettroconduttiva, color rame od argento, è a sua volta ricoperta da uno
strato rosso, da cui deriva il nome dato alla serie, appunto detta
“rossa”, e la loro leggendaria bellezza per i montaggi a vista.
Ma la schermatura di queste valvole
è causa di non pochi problemi. Infatti, a causa dell’umidità, del calore
e della difficoltà che si ha nell’estrarre queste valvole dai loro
zoccoli, la vernice può staccarsi dal bulbo di vetro, e appena si prende
in mano la valvola ne rimane metà sulle mani… Inoltre, sempre per le
stesse cause, la colla che tiene uniti bulbo e zoccolo può non fare più
presa, e basta un piccolo movimento per danneggiare il collegamento tra
la vernice e l’anello metallico di massa. Alcune volte si è fortunati,
e, nonostante la colla non tenga più, l’anello è ancora attaccato alla
vernice, ma è meglio non lasciare stare la situazione così com’è, perché
basta un’estrazione in più dallo zoccolo per rovinare tutto…
Avere una valvola serie rossa con la
vernice altamente danneggiata non è solo un problema estetico, bensì
anche elettrico. La vernice, infatti, ha il compito di schermare il tubo
dai disturbi esterni, al posto dei più ingombranti ed antiestetici
schermi cilindrici metallici. Ugual cosa vale per le valvole con il
collegamento di massa facente capo all’anello metallico danneggiato,
proprio dove il vetro si incontra con la bachelite dello zoccolo. Unica
eccezione alla regola sono gli occhi magici, dove la vernice è solo un
semplice strato rosso; tuttavia anch’esso non è stato applicato per
scopi estetici, ma per schermare la fluorescenza dalla luce esterna e
delle lampadine della scala parlante.
Dopo questa introduzione, possiamo
quindi dividere i problemi delle valvole serie rossa Philips in tre
categorie:
-
valvole con il
collegamento di massa danneggiato a causa del cedimento della colla
tra zoccolo e bulbo;
-
valvole con la
vernice distaccata dal bulbo;
-
valvole con il
cappuccio distaccatosi dalla sommità del bulbo.
Al termine di questi tre paragrafi,
un quarto ne illustrerà la verniciatura finale con il colore rosso ed un
quinto i risultati dell’autore.
La procedura che verrà illustrata di
seguito è già ordinata per un restauro completo di una valvola con tutti
i problemi; naturalmente, se la valvola in vostro possesso non presenta
tutti i casi, saltate la procedura corrispondente. Come prima cosa
consiglio di leggere tutta la procedura, indi, una volta grossomodo
capita, effettuarla con il foglio sott’occhio.
1. Valvole con il collegamento di massa
danneggiato a causa del cedimento della colla tra zoccolo e bulbo
Materiali necessari
-
Acetone
-
Adesivo
epossidico bicomponente con tempo di indurimento di 24 ore;
-
Vasetto di
vetro;
-
Siringa
resistente all’acetone;
-
Vernice
elettroconduttiva di rame;
-
Candela di cera
o pezzo di paraffina;
-
Saldatore per
stagno;
-
Carta
assorbente;
-
Un legnetto per
mescolare od un vecchio cacciavite;
-
Cotone.
Alcune note sui materiali:
-
È d’obbligo
comprare l’acetone in ferramenta (Fig. 1);
quello che si trova nei supermercati per lo smalto delle unghie è
diluito con acqua e non funzionerebbe. L’acetone è facilmente
infiammabile, dove viene versato può formarsi una miscela di vapori
esplosiva, per questo non fumate assolutamente e state lontani da
fiamme e scintille libere.
-
L’adesivo
epossidico (Fig. 2) deve avere tempo di
applicazione di un’ora e di indurimento finale di 24 ore (Fig.
3); quelli che induriscono in un’ora o meno sono assolutamente da
evitare poiché raggrumano in pochi minuti. L’adesivo diluito è
utilizzabile entro pochi minuti, quindi il giorno dopo ne dovrete
preparare altro. Anche se avete letto da qualche parte che il calore
fluidifica la colla, tale procedimento non è adatto a questo metodo.
-
La siringa è
riutilizzabile, pulendola con un po’ di acetone dai residui di colla
alla fine del lavoro.
-
La vernice
elettroconduttiva è abbastanza costosa; io utilizzo quella in rame
perché costa di meno ed inoltre perché le valvole Philips utilizzano
tale metallo. Sul mercato è presente anche quella in argento, che
costa di più, ma è di uguali prestazioni per in nostri scopi. È
reperibile presso la GBC od un buon elettrauto, visto che viene
utilizzata per riparare i lunotti termici. Non usate pennarelli
argentati o dorati, perché non funzionano.
Procedimento
-
Per prima cosa
bisogna preparare la colla. Seguite le indicazioni riportate sulla
confezione per quanto riguarda le dosi dei due componenti e
miscelateli nel vasetto di vetro. Per questa prima applicazione
preparatene veramente poca. Una volta che la miscela è omogenea,
versate lentamente l’acetone, magari utilizzando la siringa per un
migliore dosaggio, mischiando con un cacciavite od un legnetto (Fig.
4). Smettete di aggiungere acetone quando la fluidità ha raggiunto
quella dell’acqua (Fig. 5); se aggiungete
troppo acetone, non disperate, bastano poche decine di secondi per far
evaporare l’eccesso.
-
Fissate
fermamente la valvola al tavolo con un pezzo di biadesivo o nastro
ripiegato su sé stesso, in modo che non cada, ma possiate facilmente
raggiungere tutta la circonferenza dello zoccolo con la siringa.
-
Aspirate la
colla diluita con la siringa completa di ago (Fig.
6). Se è troppo densa aggiungete altro acetone e mischiate.
-
Con la siringa
applicate il collante sull’unione tra zoccolo e bulbo, facendolo
correre su tutta la circonferenza (Fig. 7). Se
ne scappa un po’ in giro pulitelo utilizzando un foglio di carta
assorbente bagnato di acetone. Fate molta attenzione poiché l’acetone
scioglie anche la vernice rossa!!
-
In pochi
secondi l’acetone evaporerà, lasciandosi dietro l’adesivo. Mettete la
valvola in un posto caldo e asciutto, in modo che la colla possa
indurirsi. Aspettate 24 ore minimo.
-
Quando il
collante sul bordo è duro e lucido, assicuratevi che sia coperta tutta
la circonferenza. Se non è così, ripetete tutta la procedura
illustrata fino ad ora.
-
Fissate la
valvola in modo stabile in posizione verticale rovesciata, con lo
zoccolo verso l’alto (Fig. 8); se utilizzate
la morsa, fate molta attenzione per non crepare lo zoccolo, magari
aggiungete del cartone sulle ganasce.
-
Alcuni zoccoli
hanno già dei buchi praticati nella bachelite , sul fondo dello
zoccolo. Se non è così, consultate il prontuario delle valvole e
togliete lo stagno a due dei piedini liberi, in modo che in uno possa
passare l’ago della siringa e dall’altro possa fuoriuscire l’aria
residua (Fig. 9). Se non ci sono due piedini
liberi, dovrete fare un buchino sullo zoccolo con un minitrapano per
circuiti stampati, sul fondello in bachelite, facendo molta attenzione
e fermandosi subito appena si sente di averlo passato.
-
Chiudete con la
cera, fondendola con il saldatore, tutti i buchi che si trovano sotto
il livello del fondello dello zoccolo, in modo che il collante non
possa fuoriuscire (Fig. 10). Alcune valvole
hanno dei fori laterali, all’interno di scanalature (Fig.
11). Abbondate pure con la cera, alla fine è facilmente
rimovibile: è meglio un poco di cera in più piuttosto che un filo di
colla che scorre sulla vernice rossa sciogliendovela!!!
-
Preparate la
colla, in quantità sufficiente da riempire l’interno dello zoccolo,
diluitela con l’acetone, e aspiratela con la siringa.
-
Riempite lo
zoccolo con la colla, infilando la siringa nel buco precedentemente
aperto (Fig. 12). Tenete sempre a portata di
mano carta assorbente e acetone, per pulire nel caso la colla
trabocchi a causa di una eccessiva quantità. La colla applicata il
giorno precedente non permette alla nuova di uscire dal fondo. È
comunque consigliato avere sempre pronti cera e saldatore caldo, nel
caso la colla vecchia non fosse stata applicata perfettamente ed
incominciasse ad uscire liquido dallo zoccolo. In tal caso applicate
velocemente un po’ di cera sulla perdita (Fig. 13)
ed asciugate delicatamente a secco la colla fuoriuscita. Non usate
altro acetone perché potreste rischiare di rimuovere la vernice rossa.
-
Aspettate
qualche minuto e rabboccate la colla, che a causa dell’evaporazione
dell’acetone sarà diminuita di volume.
-
Aspettate
ancora qualche minuto per verificare la presenza di eventuali perdite,
quindi lasciate riposare almeno due giorni, con lo zoccolo rivolto
verso l’alto. Nonostante la colla abbia un tempo di indurimento di 24
ore, l’aggiunta di acetone lo allunga di parecchio.
-
Una volta
indurita la colla, dovete applicare la vernice elettroconduttiva tra
l’anello di massa e il vecchio strato conduttivo. Per fare questo
verificate che sull’anello metallico di massa non sia presente
collante; in caso contrario, molto delicatamente, utilizzando un
attrezzo abrasivo, rimuovetela e verificate la continuità con il
tester. Con un batuffolo di cotone bagnato di acetone ripulite
leggermente la vecchia vernice rossa, in modo da scoprire lo stato
color rame sottostante. Miscelate la vernice conduttiva, come da
istruzioni, e con il pennellino in dotazione applicatene un leggero
strato, in modo da portare in contatto quella vecchia con l’anello di
massa, su tutta la circonferenza. Scendete anche per due o tre
millimetri sullo zoccolo, come sulle valvole originali. Lasciate
asciugare per 24 ore e verificate la continuità tra la vernice nuova e
il piedino di massa della valvola, corrispondente all’anello. Non
fatevi ingannare dalla non-continuità della vernice vecchia, poiché,
essendo stata posta in uno strato molto più sottile, presenta una
resistenza molto più alta; provate nella portata delle decine di
kilo-ohm e testate in vari punti.
2.
Valvole con la vernice distaccata dal bulbo
Materiali
necessari
-
Acetone;
-
Petrolio bianco
(cherosene);
-
Vernice
elettroconduttiva;
-
Carta
assorbente;
-
Cotone.
Per i materiali già citati valgono
le suddette note. Il petrolio bianco è reperibile in ferramenta (Fig.
14); ha un tempo di asciugatura molto lungo, ma in compenso ha il
pregio di sciogliere la cera ma non la vernice. È infiammabile.
Procedimento
-
Osservate bene
la valvola e distaccate tutti i pezzi di vernice che non sono più
aderenti al bulbo. Cercate comunque di salvare la più gran parte di
vernice possibile, per mantenere l’originalità del tubo; le parti più
importanti sono quelle con la sigla ed eventualmente il timbro per la
“tassa radio”. Per fare questo lavoro utilizzate esclusivamente le
dita; la vernice che non viene via in questo modo è ancora abbastanza
aderente al vetro. Non usate attrezzi abrasivi. Rimuovete l’eventuale
cera applicata nella procedura precedente; per fare questo lavoro
utilizzate le unghie, facendo leva da sotto e staccando la cera a
scaglie. Pulite gli eventuali residui con un foglio di carta
assorbente imbevuto di petrolio bianco ed asciugate con un foglio
asciutto.
-
Con un
batuffolo appena bagnato di acetone pulite leggermente i contorni dei
lembi della vernice ancora attaccata al vetro, in modo da portare a
vista il color rame sottostante. Non esagerate o porterete via tutto
lo strato.
-
Mischiate la
vernice conduttiva, come da istruzioni, e applicatela sulle parti
mancanti con il pennellino in dotazione. Una volta applicata, non
ripassate sullo stesso punto, o rischiereste di togliere la vernice
fresca appena posata; è sufficiente applicare un sottile strato. Se
l’area danneggiata è talmente grande da non permettere di capirne i
confini, fate riferimento alle foto presenti sul web per capire fino a
dove verniciare. Togliete l’eventuale eccesso con un batuffolo di
cotone bagnato di acetone.
-
Lasciate
asciugare per 24 ore e controllate la continuità tra le nuove aree di
vernice ed il piedino di massa, che deve essere nell’ordine dei pochi
ohm.
3. Valvole con il cappuccio distaccatosi
dalla sommità del bulbo
Materiali
necessari
-
Acetone;
-
Diluente nitro;
-
Adesivo
epossidico bicomponente;
-
Saldatore,
stagno, flussante;
-
Cotone;
-
Un vasetto di
vetro con coperchio.
Per i materiali già citati valgono
le suddette note. Il diluente nitro è reperibile in ferramenta; fate
attenzione poiché scioglie quasi tutti i tipi di plastica e vernici; è
infiammabile. È possibile utilizzare tutti i tipi di adesivo
bicomponente, dai 5 minuti alle 24 ore.
Procedimento
-
Con
il saldatore ben caldo, eliminate lo stagno dalla sommità del
cappuccio, fondendolo e poi facendo un movimento repentino per
allontanarlo.
-
Togliete il
cappuccio dalla valvola, facendo attenzione a non danneggiare il filo
di collegamento, e mettetelo a bagno nel diluente nitro per una notte
nel vasetto di vetro chiuso, al fine di ammorbidire e staccare la
vecchia colla.
-
Eliminate la
vecchia colla dall’interno del cappuccio con un cacciavite; sciacquate
con acetone per eliminare i residui del diluente.
-
Pulite
delicatamente i residui di colla dal bulbo della valvola.
-
Preparate
l’adesivo epossidico bicomponente, secondo i dosaggi e le istruzioni
riportati sulla confezione, senza diluizione alcuna.
-
Applicate
l’adesivo all’interno del cappuccio ed posatelo sulla sommità del
bulbo, facendo passare il filo nell’apposito buco. Ripulite eventuali
eccessi di colla con un batuffolo di cotone bagnato di acetone,
facendo attenzione a non rovinare l’eventuale vernice presente.
-
Aspettate il
tempo atto a garantire il perfetto indurimento della colla, riportato
sulla confezione.
-
Ripiegate il
filo sul cappuccio e saldatelo a stagno, applicando un velo di
flussante e non insistendo troppo per non surriscaldare la colla
sottostante.
Naturalmente questa procedura è
applicabile a qualsiasi tipo di valvole con cappuccio.
4. Verniciatura finale
Nel caso aveste applicato la
procedura 1 o 2, o entrambe, vi rimane da verniciare la valvole con il
colore adatto. Io ho avuto ha che fare con due tipi di finiture: una
opaca, più scura, tendente al bordeaux, l’altra lucida, di colore rosso
vivo. Ognuna delle due finiture ha bisogno di una procedura a sé, per
mantenere una omogeinità con il vecchio colore e l’originalità del tubo.
Per la prima, il metodo che ho
trovato più adatto sono state le aniline ad alcool puro; venivano
utilizzate diversi decenni fa come mordenti per legno. Sono costituite
da polveri da sciogliere in alcool denaturato, poi, per la loro
tossicità, sono state tolte dal mercato; sono riuscito a reperirle in un
vecchio magazzino di una ferramenta. Miscelando tra loro i vari colori
si ottiene la giusta gradazione, poi con un pennellino si applicano vari
strati sulla vernice ramata fino ad ottenere la giusta intensità di
colore. L’asciugatura, essendo l’alcool il solvente, è di pochi secondi.
Un altro metodo per poter effettuare questo tipo di finitura potrebbero
essere i pennarelli indelebili, con inchiostro a base di alcool, che io
ho utilizzato solo per fare i piccoli ritocchi. Se dovete ritoccare
qualche scritta su questo tipo di valvola, utilizzate un buon Trattopen.
Per la seconda finitura, lucida, non
c’è miglior modo che utilizzare gli smalti per ferro, abbastanza diluiti
con diluente sintetico, in modo che abbiano una buona fluidità.
Applicatelo con un pennellino, facendo attenzione poiché il diluente
contenuto scioglie gli strati sottostanti di vernice elettroconduttiva.
Anche in questo caso miscelando tra loro i vari colori è possibile
raggiungere la giusta gradazione. Per ritoccare le sigle su questo tipo
di finitura è ottimo il vecchio pennino caricato con smalto per
ringhiere nero molto diluito.
5. Risultati
In Fig. 15 è
visibile una EF9 Philips Miniwatt a cui è stata applicata la procedura
per il solo distaccamento dello zoccolo; il collegamento di massa era
ancora intatto e non è stato toccato. È la stessa valvola a cui è stata
applicata la cera “di emergenza”, che come si nota non ha minimamente
rovinato la vecchia vernice.
In Fig. 16
è visibile un’altra EF9 Philips Miniwatt. Questa valvola, direi quasi
sfortunata, era afflitta da tutti i problemi: zoccolo staccato,
collegamento di massa interrotto, vernice scrostata e cappuccio
staccato. Questa valvola è un esempio di finitura ad aniline e ritocco
delle scritte con Trattopen. Come si vede ha conservato tutte le
caratteristiche originali, nonostante il pesante restauro, e solo un
occhio attento noterebbe il restauro. Il colore così scuro è causato
dagli anni e dalla polvere sulla vernice originale, e nel restauro ho
conservato questo colore anche nell’applicazione delle aniline,
aggiungendo un po’ di nero.
In Fig. 17 è
visibile una ECH4 Philips Miniwatt, che aveva solamente la vernice
scrostata sul bulbo a causa del calore di funzionamento. Questa valvola
è un esempio della finitura lucida a smalto e della scrittura con
pennino e smalto per ringhiere. La vernice era scrostata proprio sulla
zona della sigla, che è stata completamente rifatta a mano. Nella foto
si vedono aree della vernice rossa sia nuova che vecchia, a riprova del
fatto di come si possa ottenere con questo metodo una ottima omogeinità
del colore.
Con questi risultati personali
concludo la mia trattazione augurandovi buoni restauri.
Lobellari Andrea. |