Storia - Le Radio di Sophie - History

Anton F. Philips

Un uomo che ha contribuito a unificare l'Europa

Nell'autunno del 1951 moriva A.F. Philips all'età di 77 anni, quasi tutti dedicati alla grandiosa impresa della sua vita: la Philips. Si deve a lui lo sviluppo eccezionale dell'azienda da semplice fabbrica di lampadine dei primi anni '20 fino alla multinazionale della tecnologia che tutti conosciamo, con interessi che spaziano dall'elettronica alla chimica, all'informatica, all'ottica e alla ricerca di base. Al marchio Philips sono legate alcune grandi innovazioni che sono servite a mantenere l'Europa competitiva nel difficile mondo delle telecomunicazioni e della tecnologia in genere, con brevetti quali la cassetta audio ed il compact disk, per citarne solo due tra i tanti. Non esiste nazione dell'Europa Occidentale che non ospiti una o più fabbriche locali della Philips, e ciò rende il famoso marchio a stelle e onde un vero e proprio simbolo unificatore per l'industria europea.

Il brano che segue è tratto dalla rivista "L'Antenna", N.10 (Ottobre 1951)

"Nel 1895 Antonio Federico Philips, all'età di 21 anni, giungeva ad Eindhoven per aiutare il fratello Gerardo, con l'intenzione di fermarsi soltanto sei mesi e di ritornare in seguito a Londra per continuare a far pratica bancaria. Ben diversamente aveva deciso la sorte! Antonio Philips non lasciò più Eindhoven, fuorché per gli innumerevoli viaggi che Egli fece per vendere lampade Philips sia in Olanda che all'estero e, in seguito, per trattative d'affari della più alta importanza.

Durante 56 anni, animato da virile entusiasmo, Egli ha pensato, lavorato, viaggiato e trattato per l'Impresa di cui Egli ha fatto, dapprima in collaborazione col Fratello ed in seguito da solo, quella potente organizzazione conosciuta in tutto il Mondo.

Quando, nel 1922, Gerardo Philips si ritirò, la N.V. Philips aveva alle sue dipendenze 5.500 persone, tutte occupate nelle fabbriche di Eindhoven; alla Sua morte, Antonio Philips lascia un'organizzazione mondiale che comprende fabbriche in 26 Paesi con un totale di circa 100.000 dipendenti, i cui quadri direttivi, in massima parte formati da Lui personalmente, non mancheranno di continuare nello spirito di Gerardo e di Antonio Philips l'opera da Essi creata.

Pur restando, col cuore e col pensiero, vicino alla Sua crea­zione sino all'ultimo giorno, Antonio Philips si era ritirato nel 1936 lasciando la responsabilità degli affari al genero P.F.S. Otten, a Suo figlio F.J. Philips ed a uomini quali H.F. van Walsem e O.M.E. Loupart che ancora attualmente for­mano il Presidium del Consiglio di Direzione.

Durante gli anni di guerra, Antonio Philips fu alla testa di coloro che, dagli Stati Uniti, continuarono il lavoro dell'Organizzazione nella parte del mondo non occupata dalle potenze dell'Asse. I gravi inevitabili bombardamenti degli stabilimenti di Eindhoven segnarono un capitolo nero nella Sua vita; ben grande, quindi, fu la Sua gioia, nel 1946, nel vedere già intrapresa la ricostruzione.

La vita di Antonio Philips conobbe numerosi apogei, frutto di una meravigliosa combinazione di perspicacia e di perseveranza. Quando, nel 1922, Egli assunse la direzione generale dell'Azienda, seppe rapidamente, conquistarsi la collaborazione totale dei tecnici, già votati anima e corpo a Suo fratello Gerardo, grazie all'interessamento comprensivo che Egli ebbe per il loro lavoro ed alla Sua tenace volontà di continuare, sulle orme del Fratello, una produzione di alta qualità.

Nel 1925, l'unione di tutte le grandi fabbriche di lampade in un’organizzazione tecnico commerciale, la S.A. Phoebus, permise ad Antonio Philips di dedicare tutta la Sua attenzione e la Sua attività allo sviluppo tumultuoso di tutto ciò che riguardava la radiodiffusione. L'opera di Philips in questo settore culminò, nel 1927, in tre avvenimenti di grande importanza:

·         un sistema di amplificazione per le riunioni all'aperto che fu presto noto col nome di «voce del gigante»,

·         le trasmissioni mondiali, coronate da successo, su onde corte (P.C.J.J.), e

·         l'immissione sul mercato del primo radioricevitore Philips, che furono seguiti da numerose altre applicazioni della radiotecnica, come apparecchi riceventi e trasmittenti di televisione, impianti per film sonoro, amplificatori, bobine Pupin e apparecchiature a frequenza vettrice per la telefonia interurbana.

Antonio Philips riuscì a creare, da solo od in collaborazione con altre aziende, delle organizzazioni di vendita di prodotti che, almeno a prima vista, non hanno niente in comune con le lampade ad incandescenza e la radio come, ad esempio, le vitamine D, gli elettrodi per saldature e le filiere di diamante.

Un particolare ben più importante di questo lavoro organizzativo e commerciale è il fatto che l'età non riuscì ad interrompere l'attività quasi indomabile di Antonio Philips, motore di una industria delle molte branche internazionali; Egli si rendeva conto della necessità di mantenersi al posto di preminenza conquistato con le ricerche scientifiche, e dava senza posa impulso al lavoro, evitando ogni sosta.

Innumerevoli onorificenze, come il dottorato honoris causa della «Handelshogeschool» (scuola di studi superiori commerciali), l'ordine della «Nederlanse Leeuw», la medaglia d'oro per «Energia e Sapere» ed altre importantissime offertegli da tutto il mondo, gli hanno dimostrato quanto fosse stimata la Sua opera, consacrata alla prosperità ed al progresso.

Il ricordo di questa figura energica, intraprendente, tenace, perseverante sopravvivrà nella Sua opera e nel ricordo."

Per saperne di più: nel sito della Philips vi è una pagina dedicata al profilo dell'azienda e ad un breve sunto della sua storia dal 1891 ad oggi.

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