Tecnica - Le Radio di Sophie - Technics
BIGRIGLIA
Presentazione della bigriglia. Aspetto
esteriore. Gli elettrodi. Proprietà e brevi date
storiche. Come funziona la bigriglia. Ricevitori
con bigriglie.
Introducing the Space Charge-Grid Tube.
Appearance. Pin-outs. Properties & Brief History.
Functions. Receivers using those tubes.
Questo articolo è stato gentilmente tradotto per noi dal rumeno dallo stesso autore. Fa parte di una serie di quattro articoli che trattano di bigriglia e di Negadyn pubblicati in lingua originale sul sito:
che è il principale sito rumeno dedicato alla radio d'epoca. Chi volesse leggere tutti gli articoli li trova qui:
http://www.proradioantic.ro/index.php?x=articole&id_stire=113; http://www.proradioantic.ro/index.php?x=articole&id_stire=114; http://www.proradioantic.ro/index.php?x=articole&id_stire=126; http://www.proradioantic.ro/index.php?x=articole&id_stire=125.
La Bigriglia
è una valvola con quattro elettrodi che non si
fabbrica più. E' diventata rara. Soprattutto ha
qualche proprietà “strana”. Dato che sono
diventato (per fortuna) il possessore di qualche
pezzo (campione) di bigriglie, ho cercato di
trovare dei dettagli (informazioni) sugli
oggetti che mi sono “caduti alla mano”. Provo
qui di presentare un breviario di queste
informazioni.
Aspetto
esteriore
La bigriglia
all’esterno non differisce molto da un triodo
usuale (degli ani ’20). Per illustrare avete le
fotografie delle bigriglie Valvo
U 409 D (1) e
U 409 D (2) della mia collezione. La
differenza con il triodo appare solamente allo
zoccolo, la bigriglia avendo cinque contatti a
posto di quattro. In Francia si trova solamente
con uno zoccolo di tipo ”D” (culot
U409D(1)). Nelle altre parti ha uno zoccolo
“A” con contatto laterale, (culot
U409D(2)) o uno zoccolo “O”. ( più raro).
Nella figura 1 avete una illustrazione (con
misure) degli zoccoli europei correnti.
Fig 1.
Zoccoli europei.
L'ingegner
I. C. Florea, nel suo libro “Tutti i Segreti
della Radiofonia”, („Toate Tainele Radiofoniei”)
dà la posizione relativa degli elettrodi
nell’interno del triodo, bigriglia e la valvola
a griglia-schermo (Fig. 2 )
Fig. 2. Gli
elettrodi.
L’ordine
degli elettrodi nel triodo (a), bigriglia (b) e
la valvola con griglia-schermo (c).
F:
filamento; G: griglia normale; P: la placca
(anodo); g: la griglia ausiliaria della
bigriglia; Gp: griglia-schermo.
Come si vede nel disegno, faccia al
triodo, la bigriglia ha un elettrodo di più che
si chiama “griglia ausiliaria” inserito fra il
filamento e la griglia di comanda.
Fig. 3.Elettrodi da “tre quarti”
Fig. 4. Elettrodi di profilo.
Nelle figure 3 e 4 si vede il filamento -
orizzontale nell’centro del sistema - e la
griglia ausiliare a forma di una spirale
elicoidale (più) piccola che lo contorna. Poi,
la griglia di comando, (la spirale più grande) e
l’anodo, - il cilindro metallico che contorna il
tutto.
La presenza,
la posizione, e la polarizzazione della griglia
ausiliaria, conferisce alla bigriglia le sue
proprietà che presentiamo in seguito.
Proprietà e
brevi date storiche
L’introduzione di una griglia
supplementare fra il filamento e la griglia di
comando è stata fatta inizialmente con lo scopo
di ottenere una valvola che funziona abbastanza
bene con tensioni anodiche ridotte. E' stata
ottenuta (finalmente) una valvola con
un’amplificazione comparabile con un triodo (di
quegli anni) ma che lavora con una tensione
anodica quattro volte più bassa.(Un quarto di
tensione anodica)
La paternità dell’idea è oggetto di una
disputa ancora in corso. Nel 1914 Telefunken
(Arco e Meißner) da una parte e Siemens (Schottky)
dall’altra parte, hanno chiesto in Germania
patenti per dispositivi multi griglia.
Recentemente, e stato scoperto un patente [1]
ottenuto da Irving Langmuir, lavorando per la
General Electric (Shenectady, New York, U. S.A)
nel 1913.
In ogni caso, la produzione industriale
sembra essere cominciata da Siemens nel 1917. Ho
trovato in un sito tedesco [2]
una fotografia (Fig. 5.) e qualche brevi
informazioni sulla “prima” bigriglia fabbricata
industrialmente nel 1917 da Siemens: SS 1 (Siemens
Scottky
1)
La seconda proprietà, (molto)
interessante della bigriglia, è la sua capacità
da oscillare molto più facile, utilizzando un
montaggio molto più semplice e in una gamma di
frequenze molto più larga del triodo ”classico”.
Non esistono prove che i progettisti iniziali
abbiano voluto ottenere questo effetto. Questo è
piuttosto un “effetto secondario” scoperto più
tardi.
Fig. 5.
Siemens Schottky 1 (1917)
Fig. 6. Philips B VI. (1923)
In un articolo [3],
Wolfgang Holtmann scrive che solamente nel 1923
due scienziati olandesi (Numans e Roosenstein)
pubblicano i primi schemi di un nuovo tipo di
oscillatore che funziona solamente con bigriglie.
Probabilmente non è una o coincidenza che nel
1923 comincia a Philips (Olanda) la
fabbricazione in serie della prima bigriglia
Philips chiamata B 6 (o B VI) [4].
(Fig. 6.). Più tardi appare la terza
utilizzazione della bigriglia: come mescolatore
- oscillatore nelle supereterodine.
Anche qui esiste una disputa sulla
paternità dell’idea. Abbiamo scelto una versione
che per noi sembra più credibile, ma non
garantiamo che corrisponde alla verità storica
pura: Se dice che verso 1925, l’ingegner Henri
Nozières lavorando a “Radiotechnique“ (fabbrica
di valvole in Francia) “immagina l’utilizzazione
della bigriglia come mescolatore - oscillatore
nelle supereterodine”. In ogni caso, “Radiotechnique”
comincia dal 1925 la produzione di bigriglie in
Francia. [5].
E' certo che le
supereterodine francesi sono le prime che
utilizzano la bigriglia come mescolatore -
oscillatore. “Il resto del mondo” resta fin dopo
1930 con il vecchio schema che utilizza due
triodi.
Il
funzionamento della bigriglia come mescolatore –
oscillatore.
E' un’applicazione molto conosciuta oggi
delle valvole multi griglie.( hexode, heptode e
octode) E' vero che la bigriglia è stata la
prima multi griglia ma il modo di funzionamento
non differisce dalle altre. Sono convinto che
esistano nella letteratura specializzata
sufficienti descrizioni e spiegazioni molto
migliori di quelle che io potrò darvi qui.
Preferisco di occuparmi delle applicazioni e
proprietà meno conosciute, quelle che sono quasi
sparite insieme con la bigriglia.
Il
funzionamento della bigriglia con tensione
anodica ridotta
La griglia ausiliaria ha una forma di
rete (o spirale) più rara che la griglia
controllo. Poi si trova nella vicinanza del
filamento ed è polarizzata con una tensione
positiva. La sua posizione e la polarizzazione
attirano gli elettroni del filamento e della
carica spaziale che contorna il filamento. La
grande maggioranza sono accelerati, e inviati
verso l'anodo. Una quantità relativamente
piccola cade sulla griglia ausiliaria e forma
“la corrente di griglia ausiliaria” Il flusso
elettronico che arriva sull’anodo è comparabile
con il flusso di un triodo normale, ma e stato
ottenuto con un quarto di tensione anodica.
Il
funzionamento della bigriglia nell’oscillatore
Numans – Roosenstein
Dato che
l’emissione del filamento è per forza limitata,
ogni tensione alternata applicata alla griglia
di comanda si ritrova
in fase
e leggermente amplificata sulla griglia
ausiliaria. Quando si collega la griglia
ausiliaria direttamente al circuito oscillante
prima del condensatore di accoppiamento, (Fig.
7.) questa tensione arriva direttamente sul
circuito oscillante compensando le perdite
dovute alla resistenza della bobina. (Reazione
positiva).
Il sistema
oscilla con solamente due punti di contatto fra
il circuito oscillante e la valvola. (gli
oscillatori “classici” hanno bisogno di tre
punti).
In seguito proviamo a spiegare
semplicemente perché la tensione della griglia
ausiliaria è in fase con la tensione sulla
griglia controllo:
Fig. 7.
L’oscillatore Numans – Roosenstein
Giochiamo un po’ con lampadine e batterie
come abbiamo fatto quando eravamo bambini (Fig.
8.). Prendiamo delle batterie, due lampadine e
un reostato. Colleghiamo prima alle batterie una
lampadina (quella di destra sull’immagine) in
serie con il reostato. Quando la resistenza del
reostato è grande, la luce della lampadina è
piccola (o spenta). Quando diminuiamo la
resistenza, la luce cresce. Potremo dire che la
luce di questa prima lampadina sta variando
in
antifase con il valore della resistenza del
reostato. Resistenza grande luce piccola, e
resistenza piccola luce grande.
Lasciamo la prima lampadina sulla luce
piccola e colleghiamo la seconda lampadina.
(quella del mezzo dell’immagine). Direttamente
sulle batterie senza niente in serie. La luce di
questa lampadina è grande. Quando diminuiamo la
resistenza del reostato e la luce della prima
lampadina comincia crescere osserviamo che la
luce della seconda lampadina diminuisce. Non
molto ma diminuisce. Che succede? Diminuendo la
resistenza, una parte di corrente delle batterie
circola da nuovo nella prima lampadina. Poiché
la corrente totale che la batteria produce è
limitata
la corrente che circola nella prima lampadina
sta mancando nella seconda. Potremo dire che la
luce della seconda lampadina sta variando
in fase
con la resistenza del reostato: Resistenza
grande luce grande, resistenza piccola luce
piccola.
Fig. 8.
Nel triodo, il flusso elettronico
prodotto del filamento che arriva sull’anodo,
può essere variato variando la tensione di
griglia. La tensione di anodo è un’immagine
in
antifase e amplificata della tensione di
griglia. Potremo fare l’analogia con le batterie
(il filamento) che debita tramite il reostato
(la tensione di griglia) sulla prima lampadina
(anodo).
L’introduzione d’un quarto elettrodo nel
sistema del triodo produce effetti simili con la
introduzione della seconda lampadina nel
circuito con cui abbiamo “giocato”. Il flusso
elettronico
limitato
si divide tra l'anodo e il nuovo elettrodo
(polarizzato positivo). Quando diminuiamo la
tensione di griglia per aumentare il flusso
verso l'anodo il flusso verso il nuovo elettrodo
diminuisce e vice versa.
Dunque sul nuovo elettrodo si trova
un’immagine poco amplificata della tensione
sulla griglia ma
in fase,
quando la tensione anodica è (come per il triodo
comune)
in antifase e, si capisce amplificata.
Questa e la spiegazione (molto) semplificata del
funzionamento della bigriglia nell'oscillatore
Numans-Roosenstein.
Ogni tipo di oscillatore può essere
utilizzato come ricevitore a reazione attaccando
un’antenna e diminuendo la reazione positiva
sotto il punto d’inizio delle oscillazioni. I
radioamatori, hanno, sulla base dell’oscillatore
Numans - Roosenstein, inventato lo schema di
ricevitore che porta il nome di “Negadyn” .(Non
sono stato capace di sapere chi e quando).
Ricevitori
con bigriglie
Ricevitori
“comuni”
Abbiamo detto sopra, che la bigriglia è
capace di sostituire in principio ogni triodo
“classico” degli anni ’20 utilizzando una
tensione anodica ridotta. Nella Romania
interbellica si trovavano valvole fabbricate in
Germania, Francia, Olanda, Ungheria, e anche
Italia. Per le bigriglie il radioamatore rumeno
aveva scelta fra: Philips
A 441 N
; Radiotechnique
R-43 M
; Telefunken
RE 074
D ;
Tungsram
DG 407 ; Valvo
U 409 D.
Erano preferite le bigriglie con zoccoli “A” al
contatto laterale che permettono il cambiamento
diretto nei ricevitori progettati per i triodi.
In teoria potrete trovare ogni bigriglia
enumerata sopra in ogni ricevitore a batterie di
quell’epoca. Il cambiamento verso le bigriglie
non impone cambi nel cablaggio: solamente il
cambiamento delle valvole e un filo “volante”
che mette tutti i contatti laterali degli
zoccoli al contatto positivo delle batterie
anodiche (ridotte ai 20 volt). Anche un
“principiante” potrebbe farlo.
Fig. 9.
Ricevitore “d'epoca” utilizzante triodi o
bigriglie .
Del libro “Tutti i Segreti della
Radiofonia” („Toate Tainele Radiofoniei”)
scritto dall'ingegner I. C. Florea, verso la
fine degli anni ’20 (secondo i nostri calcoli) e
pubblicato probabilmente verso 1932 – 33 abbiamo
preso, per esemplificare, il disegno di un
ricevitore a reazione progettato per funzionare
con ambi tipi de valvole. In figura 9 ( mezzo in
alto a destra) vediamo il filo “volante”di che
abbiamo parlato sopra.
I ricevitori
“Negadyn”
Dopo il 1923
cominciano a pubblicarsi nella letteratura per
gli radioamatori schemi “Negadyn”. Dato che lo
schema è semplicissimo e lavora con tensioni
anodiche piccole, il montaggio diventa il
preferito dei principianti, tutti quelli che
volevano passare dalla “galena” alla “valvola”.
Nella figura 10, (sempre) del libro
“Tutti i Segreti della Radiofonia” („Toate
Tainele Radiofoniei”), una degli schemi “Negadyn”
proposto dall’autore agli amatori costruttori.
E' esattamente il oscillatore Numans –
Roosenstein con una antenna collegata su una
presa della bobina e una cuffia come resistenza
di carico anodico.
Comparando il “Negadyn” con il rivelatore
a falla di griglia con triodo si vede che non
c’e bisogno di nessun componente di più.
Cambiando solamente la valvola, le batterie e
qualche connessione si ottiene un ricevitore a
reazione !(l'ideale per il principiante!)
Fig. 10. Il
“Negadyn”
Il solo ricevitore di fabbricazione
industriale trovato (fin a ora) nei cataloghi di
quell’epoca, che senza essere supereterodina
utilizza (da subito) la bigriglia, è stato
prodotto della ditta Milanese ”SITI“ e appare
nel catalogo stampato nel 1927: (Fig. 11.)
Della
descrizione non risulta assolutamente che fosse
un “Negadyn” ma è molto probabile. E se non
fosse stato, il passaggio verso “Negadyn” si
poteva fare cambiando (solo) due connessioni.
(Io l’avrei fatto
subito!)
Fig. 11.
S.I.T.I.
R. 9 Milano (Italia) 1927.
Fig. 12.
Supereterodina con bigriglia come mescolatore -
oscillatore.
Supereterodine
Certo che dal 1925 quando comincia in
Francia la produzione industriale della
bigriglia, tute le supereterodine francesi,
i“kit” per i radioamatori nonché gli apparecchi
“di marca“ utilizzano solo bigriglie come
mescolatore - oscillatore. Qua sotto, come
esempio, avete lo schema di una “Supradyne” kit
prodotto della ditta “Gamma” (Fig. 12.).
Per finire
L'interesse per le valvole con tensioni
anodiche ridotte per i ricevitori domestici si
spense con lo sviluppo della rete elettrica
nelle paesi europei. Il “Negadyn” come tutti gli
schemi a reazione lasciò il campo alla
supereterodina anche nelle costruzioni di
radioamatori. La bigriglia restò ancora un poco
come “valvola per i bambini”. A 20 volt non c'è
nessun pericolo. Ma quando la produzione
industriale si fermò, solo le ditte di
giocattoli “molto robuste” (Kosmos-Radiomann)
si sono permesse (fino agli anni ’50) da
finanziare la loro propria produzione di piccola
serie. Per la supereterodina furono sviluppate
valvole multi griglia più performanti. Era
chiaro già dal 1927 – 28 quando era stato
sviluppato “il triodo schermato” che la
bigriglia avrebbe perso anche il ruolo di
mescolatore – oscillatore. Così perdendo la sua
ultima utilità la bigriglia non esiterà mai più.
Ma per i collezionisti appassionati le
bigriglie esistono ancora e continueranno a
esistere. (Finché esisteranno collezionisti …)
Pitagora Schorsch
Leverkusen 19.02.2011
II parte: Replica di una bigriglia (file pdf stampabile)
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