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Come salvare una bobina di campo

Negli altoparlanti elettrodinamici spesso la bobina di campo si interrompe. Ecco un trucco per evitare di doverla riavvolgere - di L. Mureddu

Il grosso altoparlante elettrodinamico, posato sul banco da lavoro, viene subito messo alla prova col tester per verificare la continuità del primario del trasformatore d'uscita e quella della bobina di campo. Se la verifica è positiva tiriamo un bel sospiro di sollievo, altrimenti abbiamo un bel problema.

In questo caso si tratta di un Safar E283, montato sul modello 543RF, un vero colosso del peso di parecchi chilogrammi. Il trasformatore d'uscita va bene, la bobina di campo invece risulta aperta e non dà segnali di ripresa neppure cercando di risvegliarla con "iniezioni" di corrente alternata a 110 V (a volte funziona). Dunque bisogna riavvolgerla, o sostituire l'altoparlante oppure smontare il tutto e vedere cosa si può fare.

Smontare un elettrodinamico è un'impresa delicata ma tecnicamente possibile, ancora più delicato sarà il rimontaggio. Comincio liberando le saldature dei fili che uniscono il cestello al corpo magnetico, e la vite del centratore all'interno del cono. Poi cerco di mollare i dadi che tengono insieme la meccanica, dopo aver fatto dei segni di riferimento che permetteranno di rimettere le cose esattamente a posto. C'è poco spazio per la chiave, ma con un po' di pazienza ci si riesce.


Sollevando infine con delicatezza il cestello libero il gruppo magnetico con la bobina di campo. Misuro ancora una volta con l'ohmetro: nessuna continuità. Tolgo con delicatezza l'involucro protettivo, sperando di incontrare subito qualche collegamento interrotto, ma niente.


A questo punto dovrei svolgere la bobina fino a incontrare l'interruzione, ma procedo diversamente. Con seghetto, forbicine e tanta cautela effettuo un'incisione in una delle due spalle del rocchetto, fino a mettere a nudo il fianco dell'avvolgimento. Grattando qualche millimetro di smalto da una spira, posso controllare se la stessa spira si trova a monte o a valle dell'interruzione. In questo modo posso trovare il punto esatto dell'interruzione, che nel mio caso si trova quasi all'inizio dell'avvolgimento: avrei dovuto svolgere quasi tutta la bobina per trovarlo.


Ripetendo le misure dall'altro capo posso portarmi proprio a ridosso dell'interruzione.Ora basta un piccolo ponticello saldato tra le due spire per ripristinare la continuità. Una volta saldato e controllato, inserisco una strisciolina di carta per garantire l'isolamento e ripristino la spalla con un pochino di colla a caldo.



Posso finalmente procedere al rimontaggio della bobina, quindi del cestello al suo posto e infine alla centratura della bobina mobile. Ci sono volute due ore circa per completare il lavoro, ma il risultato è quasi perfetto, indistinguibile dall'originale.

Qualche considerazione - Si tratta di un espediente un po' sporco, infatti si diminuisce l'induttanza complessiva della bobina, e si rischia di mettere in corto qualche spira. Il primo problema può causare una piccola diminuzione dell'efficienza dell'altoparlante, ma in percentuale irrilevante per i nostri scopi. Il fatto di avere qualche spira in corto, trattandosi di un avvolgimento attraversato da corrente quasi continua, non darà comunque alcun fastidio. 

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