Radio a cristallo e dintorni - Le Radio di Sophie - Crystal radio sets

Condensatore variabile "a libro"

Luciano Loria

Ho notato, su un vecchio radioricevitore anni ’20, un particolare condensatore variabile: era costituito da due rettangoli d’alluminio affacciati l’uno all’altro, uno fisso e l’altro, incernierato alla base, libero di ruotare, tramite una camma fissata su un alberino, in maniera da avvicinarsi o allontanarsi dall’armatura fissa, proprio come se si aprisse e chiudesse la pagina di un libro.

Sicuramente si trattava di una costruzione artigianale: una radio a reazione con una valvola e ascolto in cuffia; la curiosità mi ha indotto a riprodurre “l’aggeggio” per verificarne la funzionalità.

Inizialmente l’ ho riprodotto tale e quale per utilizzarlo nella radio a reazione con pentodo RF, già presentata sul sito; dato l’esito favorevole, successivamente, ho pensato d’utilizzare due basette ramate per circuiti stampati ottenendo un variabile con capacità max di circa 600 pF (libro completamente chiuso) ed una residua di circa 10 pF (con apertura massima di circa 30°).

Per la costruzione del variabile occorre il seguente materiale:

  • due piastrine ramate in pertinax o vetronite di circa 100 cm quadrati ognuna;

  • due cernierine in ottone da 10 x 20 mm;

  • un angolare d’alluminio 15 x 15 mm x 30 mm di lunghezza;

  • una tavoletta di legno 11 x 10 cm x 1cm di spessore;

  • una molla a trazione da 30 mm x 5 mm di diametro;

  • alcune viti e chiodini;

  • due capicorda a occhiello;

  • un perno d’alluminio diametro 6 mm x 60 mm circa di lunghezza;

  • due pezzetti di legno duro (frassino) da tornire col trapano per ottenere boccola e camma.

 

Le fotografie seguenti, meglio di qualsiasi spiegazione, dimostrano quanto sia semplice la realizzazione di questo variabile “di fortuna”.

 

La parte ramata delle basette è protetta da una pellicola di plastica trasparente sia per evitare ossidazioni, che per ottenere il necessario isolamento, quando il variabile è completamente chiuso.

Le cerniere sono fissate alla piastrina di vetronite mediante chiodini d’ottone che sono saldati dal lato rame; lo stesso sistema è adottato per il fissaggio dell’angolare d’alluminio alla piastrina fissa; in corrispondenza delle saldature sono praticate delle aperture sulla piastrina antagonista, ad evitare corto-circuiti e permettere il massimo accostamento delle armature; anche in corrispondenza del punto di fissaggio della molla di ritorno è praticata un’asola (sull’armatura fissa).

L’unica difficoltà che si può incontrare nella realizzazione è la tornitura della boccola e della camma, disponendo di un trapano con un supporto orizzontale, tale operazione dovrebbe riuscire abbastanza facilmente.

Naturalmente, occorre sempre tanta pazienza e voglia di fare e il risultato sarà certamente positivo.

 

                     APERTURA 50 % CIRCA                                  APERTURA MASSIMA

 

Note: Non occorre esagerare nell’apertura, già a circa 10/15 gradi d’apertura il valore di capacità si riduce a qualche decina di pF, al contrario, la variazione di capacità, nell’approssimarsi alla totale chiusura, è notevole. La molla di richiamo, dell’armatura mobile, è preferibile sceglierla non troppo robusta, affinché non renda difficoltosa la rotazione dell’alberino di comando; a questo proposito, per ridurre l’attrito, fra boccola e camma, è opportuno sfregare un po’ di sapone di Marsiglia (asciutto) sulle superfici a contatto.

La fotografia successiva mostra la vecchia radio artigianale che usa il CV a libro, notare anche la bobina di reazione, avvolta a fondo di paniere, che ruota all’interno della bobina di sintonia.

 luciano.loria@gmail.com

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