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Condensatore variabile auto-costruito

Luciano Loria

 

Nella sequenza fotografica, qui di seguito, è illustrata la costruzione di un condensatore variabile utilizzando delle comuni basette ramate per circuiti stampati ed una lastrina d’alluminio; le basette, col lato rame affacciato l’uno contro l’altro, costituiscono l’armatura fissa, la lastrina d’alluminio, opportunamente sagomata e provvista di perno di comando, è l’armatura mobile.

Le dimensioni sono indicate perché sia possibile, in proporzione, ricavare diversi valori di capacità, se occorressero capacità minori basterà ridurre le dimensioni, viceversa, per capacità maggiori, sarà possibile aumentarle. Il condensatore variabile, di cui è proposta la costruzione, provato al capacimetro digitale, risulta avere una capacità massima di 270 pF, a fronte di una residua di circa 20 pF.

 

 

 

 

Note:  Il piolino di fine corsa è un pezzo di tubicino di plastica da 2 mm di diametro; la squadretta d’alluminio è collegata al rotore e, in un eventuale montaggio su chassis metallico risulta collegata a massa, come del resto accade con i normali condensatori variabili; la molletta d’ottone, che preme sul codolo posteriore dell’alberino di comando, garantisce il collegamento elettrico col capicorda; aumentando le dimensioni delle piastrine e del semicerchio d’alluminio si ottengono valori di capacità abbastanza elevati, per esempio: con piastrine da 100 x 60 mm e con un rotore da 44 mm di raggio si ottengono valori di circa 400/500 pF; la fotografia qui sopra mostra un CV delle dimensioni suddette con una capacità max di 430 pF; naturalmente la capacità dipende anche, e molto, dalla distanza fra le armature, variando tale distanza è possibile ottenere l’esatto valore di capacità richiesto.

 luciano.loria@gmail.com

 

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