Tecnica - Le Radio di Sophie - Technics

Come misurare l'impedenza di un TU

Leonardo Mureddu

Si trova un trasformatore d'uscita nel cassetto e ci si chiede: "sarà adatto per sostituirlo in questo apparecchio?". Come si sa, anche senza essere troppo rigorosi, ogni valvola finale ha la sua resistenza di carico (RL), che deve coincidere con l'impedenza primaria del trasformatore d'uscita come abbiamo visto altrove in queste pagine. La RL delle valvole finali varia da un minimo di pochi kohm fino a quasi 15kohm. Senza voler fare troppo i precisini, ci serve un trasformatore con impedenza primaria non troppo distante dalla RL nominale, altrimenti si incorre in distorsione, surriscaldamento della valvola e usura precoce della stessa. Possiamo mettere senza problemi un TU da 3-4kohm dove ne servono 5, ma non dove ne servono 10. Naturalmente, sto parlando della riparazione di una radio d'epoca, nella quale la potenza d'uscita è di pochi watt. Nel caso di un amplificatore BF a valvole bisogna invece essere rigorosissimi, ma questo è un altro discorso.

Come possiamo misurare facilmente l'impedenza del primario di un TU? Ma ancora prima, come possiamo essere certi che sia veramente un trasformatore d'uscita e non di alimentazione? Per questo basta guardare come sono montati i lamierini: in un TA sono tutti intrecciati, in un TU tutte le "E" sono da una parte, le "I" dall'altra per lasciare un traferro:

E veniamo all'impedenza. Primo concetto fondamentale: l'impedenza del primario di un TU dipende dal carico, e infatti si tratta di una impedenza riflessa. Se in una radio sostituisco l'altoparlante con uno avente impedenza diversa dall'originale, esempio 4 ohm al posto di 8 ohm, questa sostituzione si riflette nell'impedenza del primario. Quindi, non si può parlare di impedenza del primario se non si conosce quella dell'altoparlante.

Per fortuna l'impedenza dell'altoparlante si misura con facilità, e corrisponde a poco più della resistenza della bobina mobile misurata con l'ohmetro. Diciamo che basta approssimarla al valore standard superiore. Se misuro 3 ohm saranno 3,2 ohm che è un valore standard, se ne misuro 7 saranno 8, eccetera. Ripeto, per le nostre radio d'epoca non servono grandi precisioni.

Tornando al nostro trasformatore, l'unica misura che dobbiamo fare è quella del rapporto tra le spire. Basta alimentare il primario con una tensione alternata (suggerisco 110V) e misurare la tensione sul secondario aperto. Attenzione: il primario è quello con resistenza maggiore.

Il quadrato del rapporto delle spire mi dà il rapporto tra le impedenze:

Z1/Z2 = (N1/N2)2

Quindi, se per esempio troviamo un rapporto tra le spire pari a 44 (110V-->2,5V), il rapporto tra le impedenze sarà 44 al quadrato, ossia 1936.

Quel numero moltiplicato per l'impedenza dell'altoparlante mi dà l'impedenza primaria. Nel nostro esempio, nel caso di un altoparlante da 4 ohm:

Z1 = 1936 x 4 = 7744

Il che significa che il trasformatore trovato nel cassetto potrà essere utile per valvole di impedenza media tipo EL41, ECL82 ecc. (vedi tabella nella pagina dedicata agli amplificatori BF).

Riassumendo:

1) misuro il rapporto tra le spire (vedi figura)

2) ne faccio il quadrato

3) lo moltiplico per l'impedenza dell'altoparlante

4) ed ecco l'impedenza primaria del trasformatore.

Facile, no?

Ecco un piccolo file Excel per effettuare i calcoli di qui sopra (a cura di Luigi)

Un ultimo suggerimento: per i trasformatori d'uscita le dimensioni contano. Meglio non sostituire un TU con uno molto più piccolo, anche se elettricamente sembrerebbe corretto. Se non regge la potenza necessaria può introdurre distorsioni o anche bruciarsi a causa delle sovratensioni.

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