In
gran parte degli
apparecchi
classici
l’indice si
muove sulla
scala parlante
grazie a un
sistema basato
su una
cordicella e
alcune pulegge.
Non sempre la
sostituzione di
una funicella
spezzata è
facile e di
immediata
comprensione.
Per esempio
talvolta
l’indice è
tenuto tra
due tratti
di funicella che
corrono
paralleli e
concordi, il che
complica il
percorso, così
come talvolta la
cordicella passa
due volte
intorno
all’alberino di
comando.
Insomma, tutte
le varianti sono
possibili e
vanno esaminate.
In casi estremi
la complicazione
è tale che il
problema diventa
un vero e
proprio
rompicapo:
Vi sono delle
regole semplici
che vanno
seguite per
avere il maggior
numero di
probabilità di
successo, o
almeno per
evitare gli
insuccessi più
comuni. La prima
è quella di
mantenere il più
possibile
traccia della
disposizione
originale della
cordicella. Se
si è così
fortunati da
vedere come è
montata, è bene
fare subito
qualche foto o
un disegnino del
percorso, senza
dimenticare il
verso di
avvolgimento del
cordino nel
perno di
comando. Spesso
si trova la
cordicella
spezzata quando
si smonta la
radio, ma si
riesce a
ricostruirne il
percorso dai
pezzi rimasti, o
almeno dalle
loro pieghe.
Per la
sostituzione
andrebbe
utilizzato
l’apposito
cordino che si
compra nei
negozi di
elettronica –
che purtroppo
tende a
diventare sempre
più introvabile
– mentre va
evitato l’uso di
filo di cotone,
spago o altri
prodotti di
fortuna, che non
hanno le
caratteristiche
necessarie e
dato l’alto
logorio a cui è
sottoposto il
sistema non
avrebbero lunga
durata. Si
trovano in
merceria dei
cordoncini in
nylon ritorto,
che possono
essere
utilizzati in
mancanza del
cordino
originale.
Fare attenzione
alla presenza di
un elemento di
tensione, che
spesso è
costituito da
una molletta
fissata a
un’estremità del
cordino. Se non
si è trovata
alcuna molla,
sarà bene
procurarsene
una, magari
prelevandola da
una vecchia
penna biro a
scatto. Prima di
procedere al
montaggio è bene
procurarsi gli
attrezzi
necessari, e
cioè una pinza a
molla a becchi
lunghi (come
quelle usate
dagli orafi), un
pezzo di fil di
ferro con
un’estremità
piegata a
uncino, per
afferrare il
filo da
posizioni
difficili e
qualche molletta
da biancheria,
per bloccare il
filo nelle
posizioni
intermedie. La
prima cosa da
fare è provare
mentalmente il
percorso della
funicella,
attraverso le
pulegge e i
perni, tenendo
presente gli
angoli di
incidenza e la
posizione di
fissaggio
dell’indice. Il
movimento del
condensatore
variabile e
quello
dell’indice
devono essere
concordi,
ossia l’indice
si deve trovare
sulla scala
parlante dalla
parte delle
piccole
lunghezze d’onda
quando il
condensatore
variabile è
tutto aperto
(minima
capacità).
Se il ricevitore
è del tipo a
permeabilità
variabile,
questa posizione
corrisponde a
quella dei
nuclei tutti
estratti (minima
permeabilità).
Viceversa, il
condensatore
tutto chiuso
deve
corrispondere a
una posizione
dell’indice
relativa alle
frequenze basse.
Con qualche
prova e le
dovute
correzioni si
dovrebbe essere
in grado di
affrontare il
montaggio
definitivo.
Tagliata una
lunghezza
sovrabbondante
di funicella
questa va
fissata nel
punto iniziale
(generalmente la
puleggia grande
fissata al
condensatore
variabile).
L’altra
estremità va
esposta per un
istante alla
fiamma di un
accendino, in
modo da fondere
il nylon ed
eliminare le
sfilacciature,
dopodiché,
seguendo lo
schema e tenendo
ben teso il
filo, lo si
dispone lungo
tutto il
percorso, non
dimenticando di
effettuare il
giusto numero di
spire
(generalmente
non più di tre)
intorno
all’alberino di
comando, per
garantire un
buon attrito. Il
punto di arrivo
va raggiunto
mediante un giro
supplementare
intorno alla
puleggia del
condensatore
variabile, in
modo da
permettere la
rotazione
completa. Il
filo andrà
fissato tramite
la molla di
tensione con un
piccolo nodo
provvisorio.
Prima di
effettuare il
fissaggio
definitivo, il
sistema va
provato
ripetutamente,
studiando gli
eventuali
problemi
(accavallamenti,
incertezza di
movimento,
salti dalle
pulegge…) e
provando le
varianti che il
buon senso
suggerisce. Il
punto più
critico è
l’alberino di
comando, dove il
filo compie più
giri. Se non è
avvolto nel modo
corretto tende
ad accavallarsi,
e bisognerà
effettuare
qualche
tentativo per
trovare il
percorso
migliore. Un
altro problema
può nascere
dalla puleggia
del condensatore
variabile.
Questo
generalmente è
fissato al
telaio con
sospensioni
elastiche di
gomma per
evitare fenomeni
di microfonicità.
Se i gommini,
invecchiando, si
sono deformati o
polverizzati,
può capitare che
questo fatto
provochi un
disallineamento
della puleggia
rispetto al
percorso della
cordicella, con
conseguente
rischio di salto
della stessa
cordicella dalla
sede. Occorre
ripristinare
l’allineamento
dopo aver
sostituito i
gommini
deteriorati, o
almeno aver
fissato il
condensatore
variabile nella
sua posizione
originale usando
un mastice
elastico (per
esempio il
silicone o la
colla a caldo).
Una volta
raggiunta la
certezza di
avere risolto
tutti i
problemi, si
potrà fissare
definitivamente
il cordino alla
molla con un
doppio nodo e
una goccia di
colla. Tenere
presente che non
sarebbe affatto
piacevole
trovarsi a dover
smontare la
radio dopo pochi
giorni dal
completamento
per un problema
alla funicella
di sintonia.
Documentazione
Non sempre le
note di servizio
fornite dai
costruttori
contengono le
istruzioni per
la sostituzione
delle funicelle,
e spesso come
abbiamo visto il
problema può
essere di
difficile
soluzione. Nei
nostri schemari,
in tutti questi
anni, abbiamo
aggiunto queste
informazioni
ogni volta che
ne siamo entrati
in possesso.
Nonostante ciò,
ancora molta
documentazione
manca.
Per
questo invitiamo
tutti a inviare
foto, schizzi,
schemi e
istruzioni
basati
sull'esperienza
diretta o tratti
da documenti
esistenti. In
questo modo
potremo
realizzare un
database che
potrà essere
utile a molti
appassionati.
|