Idee e Progetti dei Lettori - Le Radio di Sophie

Il restauro delle valvole Philips serie rossa

Andrea Lobellari

Introduzione

Le valvole Philips rosse, dette anche “europee”, con lo zoccolo a bicchiere, utilizzate nei radio-ricevitori dalla fine degli anni Trenta ai primi anni Quaranta, sono caratterizzate dall’avere la schermatura esterna, dipinta con una vernice elettroconduttiva sul bulbo di vetro. Lo strato fa capo ad un anello metallico presente sulla sommità dello zoccolo in bachelite, dove questo si congiunge con il vetro, che a sua volta è collegato ad un piedino, solitamente facente capo al catodo ed alla griglia di soppressione, o poche volte esclusivamente allo schermo. La vernice elettroconduttiva, color rame od argento, è a sua volta ricoperta da uno strato rosso, da cui deriva il nome dato alla serie, appunto detta “rossa”, e la loro leggendaria bellezza per i montaggi a vista.

Ma la schermatura di queste valvole è causa di non pochi problemi. Infatti, a causa dell’umidità, del calore e della difficoltà che si ha nell’estrarre queste valvole dai loro zoccoli, la vernice può staccarsi dal bulbo di vetro, e appena si prende in mano la valvola ne rimane metà sulle mani… Inoltre, sempre per le stesse cause, la colla che tiene uniti bulbo e zoccolo può non fare più presa, e basta un piccolo movimento per danneggiare il collegamento tra la vernice e l’anello metallico di massa. Alcune volte si è fortunati, e, nonostante la colla non tenga più, l’anello è ancora attaccato alla vernice, ma è meglio non lasciare stare la situazione così com’è, perché basta un’estrazione in più dallo zoccolo per rovinare tutto…

Avere una valvola serie rossa con la vernice altamente danneggiata non è solo un problema estetico, bensì anche elettrico. La vernice, infatti, ha il compito di schermare il tubo dai disturbi esterni, al posto dei più ingombranti ed antiestetici schermi cilindrici metallici. Ugual cosa vale per le valvole con il collegamento di massa facente capo all’anello metallico danneggiato, proprio dove il vetro si incontra con la bachelite dello zoccolo. Unica eccezione alla regola sono gli occhi magici, dove la vernice è solo un semplice strato rosso; tuttavia anch’esso non è stato applicato per scopi estetici, ma per schermare la fluorescenza dalla luce esterna e delle lampadine della scala parlante.

Dopo questa introduzione, possiamo quindi dividere i problemi delle valvole serie rossa Philips in tre categorie:

  1. valvole con il collegamento di massa danneggiato a causa del cedimento della colla tra zoccolo e bulbo;

  2. valvole con la vernice distaccata dal bulbo;

  3. valvole con il cappuccio distaccatosi dalla sommità del bulbo.

Al termine di questi tre paragrafi, un quarto ne illustrerà la verniciatura finale con il colore rosso ed un quinto i risultati dell’autore.

La procedura che verrà illustrata di seguito è già ordinata per un restauro completo di una valvola con tutti i problemi; naturalmente, se la valvola in vostro possesso non presenta tutti i casi, saltate la procedura corrispondente. Come prima cosa consiglio di leggere tutta la procedura, indi, una volta grossomodo capita, effettuarla con il foglio sott’occhio. 

1. Valvole con il collegamento di massa danneggiato a causa del cedimento della colla tra zoccolo e bulbo

 Materiali necessari

  1. Acetone

  2. Adesivo epossidico bicomponente con tempo di indurimento di 24 ore;

  3. Vasetto di vetro;

  4. Siringa resistente all’acetone;

  5. Vernice elettroconduttiva di rame;

  6. Candela di cera o pezzo di paraffina;

  7. Saldatore per stagno;

  8. Carta assorbente;

  9. Un legnetto per mescolare od un vecchio cacciavite;

  10. Cotone.

Alcune note sui materiali:

  1. È d’obbligo comprare l’acetone in ferramenta (Fig. 1); quello che si trova nei supermercati per lo smalto delle unghie è diluito con acqua e non funzionerebbe. L’acetone è facilmente infiammabile, dove viene versato può formarsi una miscela di vapori esplosiva, per questo non fumate assolutamente e state lontani da fiamme e scintille libere.

  2. L’adesivo epossidico (Fig. 2) deve avere tempo di applicazione di un’ora e di indurimento finale di 24 ore (Fig. 3); quelli che induriscono in un’ora o meno sono assolutamente da evitare poiché raggrumano in pochi minuti. L’adesivo diluito è utilizzabile entro pochi minuti, quindi il giorno dopo ne dovrete preparare altro. Anche se avete letto da qualche parte che il calore fluidifica la colla, tale procedimento non è adatto a questo metodo.

  3. La siringa è riutilizzabile, pulendola con un po’ di acetone dai residui di colla alla fine del lavoro.

  4. La vernice elettroconduttiva è abbastanza costosa; io utilizzo quella in rame perché costa di meno ed inoltre perché le valvole Philips utilizzano tale metallo. Sul mercato è presente anche quella in argento, che costa di più, ma è di uguali prestazioni per in nostri scopi. È reperibile presso la GBC od un buon elettrauto, visto che viene utilizzata per riparare i lunotti termici. Non usate pennarelli argentati o dorati, perché non funzionano.

 

Procedimento

  1. Per prima cosa bisogna preparare la colla. Seguite le indicazioni riportate sulla confezione per quanto riguarda le dosi dei due componenti e miscelateli nel vasetto di vetro. Per questa prima applicazione preparatene veramente poca. Una volta che la miscela è omogenea, versate lentamente l’acetone, magari utilizzando la siringa per un migliore dosaggio, mischiando con un cacciavite od un legnetto (Fig. 4). Smettete di aggiungere acetone quando la fluidità ha raggiunto quella dell’acqua (Fig. 5); se aggiungete troppo acetone, non disperate, bastano poche decine di secondi per far evaporare l’eccesso.

  2. Fissate fermamente la valvola al tavolo con un pezzo di biadesivo o nastro ripiegato su sé stesso, in modo che non cada, ma possiate facilmente raggiungere tutta la circonferenza dello zoccolo con la siringa.

  3. Aspirate la colla diluita con la siringa completa di ago (Fig. 6). Se è troppo densa aggiungete altro acetone e mischiate.

  4. Con la siringa applicate il collante sull’unione tra zoccolo e bulbo, facendolo correre su tutta la circonferenza (Fig. 7). Se ne scappa un po’ in giro pulitelo utilizzando un foglio di carta assorbente bagnato di acetone. Fate molta attenzione poiché l’acetone scioglie anche la vernice rossa!!

  5. In pochi secondi l’acetone evaporerà, lasciandosi dietro l’adesivo. Mettete la valvola in un posto caldo e asciutto, in modo che la colla possa indurirsi. Aspettate 24 ore minimo.

  6. Quando il collante sul bordo è duro e lucido, assicuratevi che sia coperta tutta la circonferenza. Se non è così, ripetete tutta la procedura illustrata fino ad ora.

  7. Fissate la valvola in modo stabile in posizione verticale rovesciata, con lo zoccolo verso l’alto (Fig. 8); se utilizzate la morsa, fate molta attenzione per non crepare lo zoccolo, magari aggiungete del cartone sulle ganasce.

  8. Alcuni zoccoli hanno già dei buchi praticati nella bachelite , sul fondo dello zoccolo. Se non è così, consultate il prontuario delle valvole e togliete lo stagno a due dei piedini liberi, in modo che in uno possa passare l’ago della siringa e dall’altro possa fuoriuscire l’aria residua (Fig. 9). Se non ci sono due piedini liberi, dovrete fare un buchino sullo zoccolo con un minitrapano per circuiti stampati, sul fondello in bachelite, facendo molta attenzione e fermandosi subito appena si sente di averlo passato.

  9. Chiudete con la cera, fondendola con il saldatore, tutti i buchi che si trovano sotto il livello del fondello dello zoccolo, in modo che il collante non possa fuoriuscire (Fig. 10). Alcune valvole hanno dei fori laterali, all’interno di scanalature (Fig. 11). Abbondate pure con la cera, alla fine è facilmente rimovibile: è meglio un poco di cera in più piuttosto che un filo di colla che scorre sulla vernice rossa sciogliendovela!!!

  10. Preparate la colla, in quantità sufficiente da riempire l’interno dello zoccolo, diluitela con l’acetone, e aspiratela con la siringa.

  11. Riempite lo zoccolo con la colla, infilando la siringa nel buco precedentemente aperto (Fig. 12). Tenete sempre a portata di mano carta assorbente e acetone, per pulire nel caso la colla trabocchi a causa di una eccessiva quantità. La colla applicata il giorno precedente non permette alla nuova di uscire dal fondo. È comunque consigliato avere sempre pronti cera e saldatore caldo, nel caso la colla vecchia non fosse stata applicata perfettamente ed incominciasse ad uscire liquido dallo zoccolo. In tal caso applicate velocemente un po’ di cera sulla perdita (Fig. 13) ed asciugate delicatamente a secco la colla fuoriuscita. Non usate altro acetone perché potreste rischiare di rimuovere la vernice rossa.

  12. Aspettate qualche minuto e rabboccate la colla, che a causa dell’evaporazione dell’acetone sarà diminuita di volume.

  13. Aspettate ancora qualche minuto per verificare la presenza di eventuali perdite, quindi lasciate riposare almeno due giorni, con lo zoccolo rivolto verso l’alto. Nonostante la colla abbia un tempo di indurimento di 24 ore, l’aggiunta di acetone lo allunga di parecchio.

  14. Una volta indurita la colla, dovete applicare la vernice elettroconduttiva tra l’anello di massa e il vecchio strato conduttivo. Per fare questo verificate che sull’anello metallico di massa non sia presente collante; in caso contrario, molto delicatamente, utilizzando un attrezzo abrasivo, rimuovetela e verificate la continuità con il tester. Con un batuffolo di cotone bagnato di acetone ripulite leggermente la vecchia vernice rossa, in modo da scoprire lo stato color rame sottostante. Miscelate la vernice conduttiva, come da istruzioni, e con il pennellino in dotazione applicatene un leggero strato, in modo da portare in contatto quella vecchia con l’anello di massa, su tutta la circonferenza. Scendete anche per due o tre millimetri sullo zoccolo, come sulle valvole originali. Lasciate asciugare per 24 ore e verificate la continuità tra la vernice nuova e il piedino di massa della valvola, corrispondente all’anello. Non fatevi ingannare dalla non-continuità della vernice vecchia, poiché, essendo stata posta in uno strato molto più sottile, presenta una resistenza molto più alta; provate nella portata delle decine di kilo-ohm e testate in vari punti.

 2. Valvole con la vernice distaccata dal bulbo

Materiali necessari

  1. Acetone;

  2. Petrolio bianco (cherosene);

  3. Vernice elettroconduttiva;

  4. Carta assorbente;

  5. Cotone.

Per i materiali già citati valgono le suddette note. Il petrolio bianco è reperibile in ferramenta (Fig. 14); ha un tempo di asciugatura molto lungo, ma in compenso ha il pregio di sciogliere la cera ma non la vernice. È infiammabile.

Procedimento

  1. Osservate bene la valvola e distaccate tutti i pezzi di vernice che non sono più aderenti al bulbo. Cercate comunque di salvare la più gran parte di vernice possibile, per mantenere l’originalità del tubo; le parti più importanti sono quelle con la sigla ed eventualmente il timbro per la “tassa radio”. Per fare questo lavoro utilizzate esclusivamente le dita; la vernice che non viene via in questo modo è ancora abbastanza aderente al vetro. Non usate attrezzi abrasivi. Rimuovete l’eventuale cera applicata nella procedura precedente; per fare questo lavoro utilizzate le unghie, facendo leva da sotto e staccando la cera a scaglie. Pulite gli eventuali residui con un foglio di carta assorbente imbevuto di petrolio bianco ed asciugate con un foglio asciutto.

  2. Con un batuffolo appena bagnato di acetone pulite leggermente i contorni dei lembi della vernice ancora attaccata al vetro, in modo da portare a vista il color rame sottostante. Non esagerate o porterete via tutto lo strato.

  3. Mischiate la vernice conduttiva, come da istruzioni, e applicatela sulle parti mancanti con il pennellino in dotazione. Una volta applicata, non ripassate sullo stesso punto, o rischiereste di togliere la vernice fresca appena posata; è sufficiente applicare un sottile strato. Se l’area danneggiata è talmente grande da non permettere di capirne i confini, fate riferimento alle foto presenti sul web per capire fino a dove verniciare. Togliete l’eventuale eccesso con un batuffolo di cotone bagnato di acetone.

  4. Lasciate asciugare per 24 ore e controllate la continuità tra le nuove aree di vernice ed il piedino di massa, che deve essere nell’ordine dei pochi ohm.

3. Valvole con il cappuccio distaccatosi dalla sommità del bulbo

Materiali necessari

  1. Acetone;

  2. Diluente nitro;

  3. Adesivo epossidico bicomponente;

  4. Saldatore, stagno, flussante;

  5. Cotone;

  6. Un vasetto di vetro con coperchio.

Per i materiali già citati valgono le suddette note. Il diluente nitro è reperibile in ferramenta; fate attenzione poiché scioglie quasi tutti i tipi di plastica e vernici; è infiammabile. È possibile utilizzare tutti i tipi di adesivo bicomponente, dai 5 minuti alle 24 ore.

Procedimento

  1. Con il saldatore ben caldo, eliminate lo stagno dalla sommità del cappuccio, fondendolo e poi facendo un movimento repentino per allontanarlo.

  2. Togliete il cappuccio dalla valvola, facendo attenzione a non danneggiare il filo di collegamento, e mettetelo a bagno nel diluente nitro per una notte nel vasetto di vetro chiuso, al fine di ammorbidire e staccare la vecchia colla.

  3. Eliminate la vecchia colla dall’interno del cappuccio con un cacciavite; sciacquate con acetone per eliminare i residui del diluente.

  4. Pulite delicatamente i residui di colla dal bulbo della valvola.

  5. Preparate l’adesivo epossidico bicomponente, secondo i dosaggi e le istruzioni riportati sulla confezione, senza diluizione alcuna.

  6. Applicate l’adesivo all’interno del cappuccio ed posatelo sulla sommità del bulbo, facendo passare il filo nell’apposito buco. Ripulite eventuali eccessi di colla con un batuffolo di cotone bagnato di acetone, facendo attenzione a non rovinare l’eventuale vernice presente.

  7. Aspettate il tempo atto a garantire il perfetto indurimento della colla, riportato sulla confezione.

  8. Ripiegate il filo sul cappuccio e saldatelo a stagno, applicando un velo di flussante e non insistendo troppo per non surriscaldare la colla sottostante.

Naturalmente questa procedura è applicabile a qualsiasi tipo di valvole con cappuccio.

4. Verniciatura finale

Nel caso aveste applicato la procedura 1 o 2, o entrambe, vi rimane da verniciare la valvole con il colore adatto. Io ho avuto ha che fare con due tipi di finiture: una opaca, più scura, tendente al bordeaux, l’altra lucida, di colore rosso vivo. Ognuna delle due finiture ha bisogno di una procedura a sé, per mantenere una omogeinità con il vecchio colore e l’originalità del tubo.

Per la prima, il metodo che ho trovato più adatto sono state le aniline ad alcool puro; venivano utilizzate diversi decenni fa come mordenti per legno. Sono costituite da polveri da sciogliere in alcool denaturato, poi, per la loro tossicità, sono state tolte dal mercato; sono riuscito a reperirle in un vecchio magazzino di una ferramenta. Miscelando tra loro i vari colori si ottiene la giusta gradazione, poi con un pennellino si applicano vari strati sulla vernice ramata fino ad ottenere la giusta intensità di colore. L’asciugatura, essendo l’alcool il solvente, è di pochi secondi. Un altro metodo per poter effettuare questo tipo di finitura potrebbero essere i pennarelli indelebili, con inchiostro a base di alcool, che io ho utilizzato solo per fare i piccoli ritocchi. Se dovete ritoccare qualche scritta su questo tipo di valvola, utilizzate un buon Trattopen.

Per la seconda finitura, lucida, non c’è miglior modo che utilizzare gli smalti per ferro, abbastanza diluiti con diluente sintetico, in modo che abbiano una buona fluidità. Applicatelo con un pennellino, facendo attenzione poiché il diluente contenuto scioglie gli strati sottostanti di vernice elettroconduttiva. Anche in questo caso miscelando tra loro i vari colori è possibile raggiungere la giusta gradazione. Per ritoccare le sigle su questo tipo di finitura è ottimo il vecchio pennino caricato con smalto per ringhiere nero molto diluito.

5. Risultati

In Fig. 15 è visibile una EF9 Philips Miniwatt a cui è stata applicata la procedura per il solo distaccamento dello zoccolo; il collegamento di massa era ancora intatto e non è stato toccato. È la stessa valvola a cui è stata applicata la cera “di emergenza”, che come si nota non ha minimamente rovinato la vecchia vernice.

In Fig. 16 è visibile un’altra EF9 Philips Miniwatt. Questa valvola, direi quasi sfortunata, era afflitta da tutti i problemi: zoccolo staccato, collegamento di massa interrotto, vernice scrostata e cappuccio staccato. Questa valvola è un esempio di finitura ad aniline e ritocco delle scritte con Trattopen. Come si vede ha conservato tutte le caratteristiche originali, nonostante il pesante restauro, e solo un occhio attento noterebbe il restauro. Il colore così scuro è causato dagli anni e dalla polvere sulla vernice originale, e nel restauro ho conservato questo colore anche nell’applicazione delle aniline, aggiungendo un po’ di nero.

In Fig. 17 è visibile una ECH4 Philips Miniwatt, che aveva solamente la vernice scrostata sul bulbo a causa del calore di funzionamento. Questa valvola è un esempio della finitura lucida a smalto e della scrittura con pennino e smalto per ringhiere. La vernice era scrostata proprio sulla zona della sigla, che è stata completamente rifatta a mano. Nella foto si vedono aree della vernice rossa sia nuova che vecchia, a riprova del fatto di come si possa ottenere con questo metodo una ottima omogeinità del colore.

Con questi risultati personali concludo la mia trattazione augurandovi buoni restauri.

                                                                                                   Lobellari Andrea.