La Tecnica - Le Radio di Sophie

La riproduzione delle manopole

Leonardo Mureddu

Premessa - Una radio d'epoca a cui manca una manopola è come una bocca senza un dente: si presenta male. C'è chi risolve l'inconveniente sostituendo tutte le manopole con un altro set prelevato da un'altra radio o acquistato nei mercatini, col rischio di incorrere in grossolani errori storici o estetici. Meglio evitare queste pratiche, spesso usate dai commercianti per rendere vendibile un ricevitore. L'ideale è lasciare le manopole superstiti e rimpiazzare quelle mancanti con delle copie accettabili, anche se non perfette, in modo da restituire l'estetica senza realizzare dei veri e propri falsi.

La tecnica presentata in questa pagina permette di ottenere delle copie di una manopola, utilizzando uno stampo in silicone e della resina da colata, materiali ampiamente sperimentati nel mondo del modellismo. Mi limito a mostrare il procedimento semplice, quello che fa uso di uno stampo "monovalva", che riproduce la sola parte anteriore della manopola. Partendo da questo procedimento è possibile arrivare a riproduzioni a "tutto tondo", con un po' di ingegno e di sperimentazioni. Lascio anche da parte, per ora, il problema della colorazione, che in una prima approssimazione può essere risolto verniciando del colore opportuno le copie finite.

I prodotti - Un ottimo fornitore italiano di prodotti specifici è la ditta Prochima, ben nota nel mondo del modellismo e delle belle arti. Credo che esistano anche altri fornitori in Europa, ma non ne ho mai sperimentato i prodotti. Invece ho una certa esperienza con la Prochima. Utilizzo per gli stampi delle manopole la gomma siliconica liquida GLS-50, mentre per fregi e altri piccoli particolari uso la gomma plasmabile RTV-530, che somiglia a quella che usano i dentisti per prelevare le impronte dei denti. Per la colata uso la resina a due componenti Sintafoam 1.1, ottima e facile da utilizzare. Esistono anche prodotti che imitano altri materiali, per esempio la gomma, il marmo, il metallo eccetera. Consiglio a tutti di consultare il catalogo (e anche il listino prezzi!) all'indirizzo indicato.

Procedimento - Illustro il procedimento con una sequenza fotografica e qualche commento. Il punto di partenza è una manopola che deve essere perfettamente pulita, asciutta e possibilmente senza graffi, altrimenti realizzeremo tante copie dello stesso graffio.

Quella scelta per l'esempio è molto semplice, chiara e con un anellino scuro al centro. Ha solo un piccolo inconveniente:

E' cava e con un gambo sporgente. Per realizzare lo stampo bisogna ricorrere a un espediente:

effettuare un foro in un bicchierino di plastica, in modo da alloggiare il gambo e far poggiare sul fondo la parte larga della manopola. Ecco il materiale occorrente per lo stampo:

Procediamo incollando la manopola sul fondo del bicchierino:

Quindi prepariamo in un altro bicchierino una quantità adeguata di gomma siliconica, prelevandola dal barattolo dopo averla accuratamente mescolata:

Il dosaggio del catalizzatore va eseguito con precisione in percentuale del 5% rispetto al peso del prodotto utilizzato, in questo caso abbiamo un peso di 36g, quindi dovremo misurare con una siringa graduata una quantità pari a circa 1,8cc. Se la temperatura ambiente è alta conviene diminuire leggermente il dosaggio, onde evitare una reazione troppo rapida, viceversa con temperature inferiori ai 20° sarà bene aumentare la percentuale di catalizzatore.

Una volta mescolata con il catalizzatore, la gomma siliconica può essere versata direttamente nello stampo, lentamente in modo da favorire la fuoriuscita delle bolle d'aria incamerate nell'operazione.

La catalizzazione richiede un tempo variabile tra 12 e 24 ore a seconda della temperatura ambiente. In questo tempo tutte le bolle d'aria risalgono lentamente in superficie, e lo stampo assume la forma esatta dell'oggetto da riprodurre. La gomma risultante è molto elastica e perfettamente antiaderente:

Possiamo finalmente procedere alla realizzazione di una copia, utilizzando la resina per colata. Ecco il materiale occorrente:

Da notare che si usano due siringhe separate, una per ciascuno dei due componenti, in quanto questi non devono mai entrare in contatto tra loro, né si devono scambiare i tappi dei barattoli. Prima di procedere occorre valutare approssimativamente il volume di prodotto occorrente. Volendo essere precisi si può riempire d'acqua lo stampo e pesarne la quantità: tanti grammi, tanti millilitri (o cc). Altrimenti basta misurare il diametro e la profondità e calcolare il volume secondo le note regole geometriche (io faccio così), tenendosi un po' larghi. Il volume ottenuto va diviso a metà, una per ciascun componente. Dopo aver agitato dolcemente i  due barattoli, con ciascuna siringa si preleva la giusta quantità di liquido, si mescola brevemente in un bicchierino pulito, quindi si versa nello stampo riempiendolo fino all'orlo:

Non resta che aspettare qualche minuto (fino a 30 a seconda della temperatura), e nel frattempo si vede il liquido diventare sempre più torbido, fino a solidificare formando un materiale di colore avorio chiaro.

Una volta scodellata, la manopola si presenta perfettamente formata, identica all'originale. Certo in questo caso manca qualcosa nella parte posteriore, ma una volta colorato l'anello centrale questa copia sarà perfettamente in grado di sostituire la manopola mancante. Non resta che effettuare il foro (da 6mm) per il fissaggio all'alberino del potenziometro. Preferisco non entrare in dettagli riguardanti la foratura e il montaggio, dato che sono possibili tante soluzioni, differenti a seconda del tipo di fissaggio (a incastro, con grano, eccetera).

Miglioramenti - Questo procedimento ha due punti deboli: la difficoltà della colorazione "in pasta" e la difficoltà di fissaggio. Per il primo problema, ho ottenuto buoni risultati utilizzando alcuni mordenti liquidi per legno, ma preferisco lasciare la questione aperta alla sperimentazione e al contributo da parte di altri appassionati. Per quanto riguarda il fissaggio, invece, potrebbe esserci qualche problema quando si riproducono le manopole che fanno uso del grano a vite. Infatti la resina, pur essendo molto solida e resistente, non si presta bene ad essere filettata. Io ho trovato una soluzione, che consiste nell'annegare nella manopola, una volta finita, un manicotto di ottone che porta lateralmente il foro per il grano. In questo modo si riesce ad ottenere un fissaggio perfetto. Esiste anche un terzo problema: quello della realizzazione delle copie a tutto tondo, ma sinceramente nella gran parte dei casi non mi pare particolarmente rilevante, e comunque con un po' di pratica si riesce a preparare stampi "bivalva" in grado di riprodurre perfettamente tutto un oggetto, anche se molto complicato. Buona sperimentazione! (L.M. 09/08)

(seconda parte dell'articolo)

Torna alla pagina della tecnica