Tecnica Pratica Controlliamo il convertitore di frequenzaCome funzionaSi tratta di un circuito un tantino complesso, che ha lo scopo di cambiare la frequenza del segnale d'ingresso, qualunque essa sia, in una frequenza fissa standard, detta "frequenza intermedia" (FI). Lo stadio successivo, l'amplificatore a FI, è in grado di amplificare segnali solo a quella frequenza. Tutto il resto non passa. Quindi, per sentire una certa stazione, il suo segnale va prima di tutto convertito alla frequenza intermedia. La conversione di frequenza è un'operazione piuttosto facile in elettronica, e si effettua mescolando tra loro due segnali a frequenza diversa: se ne ottiene uno che contiene le frequenze dei segnali originali, più la loro somma e la loro differenza. Qualcosa di simile avviene col fenomeno dei "battimenti" in acustica, ben noto ai musicisti.Nelle radio a valvole, la conversione di frequenza è affidata ad una valvola specializzata. Questa svolge due funzioni: oscillatrice e mescolatrice. In pratica, produce un segnale alla frequenza necessaria e lo mescola col segnale d'ingresso. La sezione oscillatrice (oscillatore locale) è spesso realizzata con un semplice triodo. Quella mescolatrice invece è una multigriglia (esodo, eptodo). Altre volte le due funzioni non sono ottenute in modo così ben distinto, ma sono affidate ad un'unica valvola multigriglia (eptodo, ottodo...). Alcune griglie partecipano alla generazione della frequenza locale, altre amplificano il segnale d'ingresso e mescolano i due segnali. All'uscita del convertitore c'è sempre il primo trasformatore a frequenza intermedia. Tanto per capire di cosa stiamo parlando, osserviamo gli schemi delle figure qua sotto, tratte da circuiti reali. Il primo è lo stadio convertitore di una Phonola mod. 301. Monta una ECH3 (triodo-esodo).
Il secondo (CGE mod. 450) fa invece uso dell'eptodo 6A7. Anche se non sembra, i due schemi sono equivalenti. Entrambi hanno la sezione oscillatrice (il triodo dell'ECH3, le prime due griglie della 6A7), e la sezione mescolatrice (l'esodo della ECH3, le griglie 3, 4 e 5 della 6A7). Più che le differenze, notiamo le analogie:
Il resto è un po' diverso, ma non ci interessa. Come si può controllare?Il controllo del convertitore di frequenza può essere fatto in modo semplice, ma indiretto. Non abbiamo grandi mezzi a disposizione, a parte il multimetro, altrimenti ci si potrebbe sbizzarrire con oscilloscopi, frequenzimetri, generatori modulati ecc. Ma noi non abbiamo niente di tutto questo. E' facile però che abbiamo per casa un altro apparecchio radio: un portatile a pile andrà bene, purché funzioni in AM. E' sufficiente accenderlo e metterlo nelle vicinanze dell'apparecchio in riparazione, dopo averlo sintonizzato verso il lato "alto" delle onde medie (l'indicazione potrebbe essere 14, 1.4, o qualcosa di simile). A questo punto, accendiamo l'apparecchio sotto esame, controlliamo che il cambio gamma sia su "OM", e lentamente giriamo la manopola della sintonia. A un certo punto dovremmo sentire chiaramente nella radio di prova un fischio, che appare in una precisa posizione della scala parlante. Questo fischio indica che l'oscillatore locale funziona. Un'altra prova semplice: toccando con un cacciavite la presa d'antenna del ricevitore sotto esame, si dovrebbe sentire un "crac" in altoparlante, segno che le valvole sono almeno parzialmente efficienti. Se non si sente niente, controllare che il commutatore di gamma non sia nella posizione "fono". Il resto del controllo può essere fatto col tester, misurando le tensioni sui piedini della valvola convertitrice:
Se tutto questo è a posto ma ancora non riusciamo a ricevere niente, non sarà che magari ci siamo dimenticati di collegare un pezzo di filo all'apposita presa d'antenna? (Basta uno spezzone di qualche metro).
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